La sveglia di Rotondi

È DIVENTATO il giallo di Ferragosto. Chi è “mister X”, cinguettato su Twitter dall’ex ministro Gianfranco Rotondi, che sarebbe stato designato, durante una fantomatica cena, come l’”anti-Renzi” del centrodestra? Sul nome del successore di Berlusconi c’è stata, in questi giorni, una ridda di ipotesi che ha fatto arrabbiare persino Schifani, ma si tratta, come ha […]

È DIVENTATO il giallo di Ferragosto. Chi è “mister X”, cinguettato su Twitter dall’ex ministro Gianfranco Rotondi, che sarebbe stato designato, durante una fantomatica cena, come l’”anti-Renzi” del centrodestra? Sul nome del successore di Berlusconi c’è stata, in questi giorni, una ridda di ipotesi che ha fatto arrabbiare persino Schifani, ma si tratta, come ha scritto ieri il Quotidiano Nazionale, solo di una auto-candidatura, piuttosto velleitaria, del fantasioso ex-dc. Innanzitutto, non c’è stata alcuna cena segreta, semmai si è trattato di un pranzo ad Arcore prima ancora che fosse formalizzata la sentenza della Cassazione contro il Cavaliere. Come faccio a esserne così sicuro? Semplice: me l’ha raccontato lo stesso Rotondi, di passaggio, a Milano, gli ultimi giorni di luglio. Era stato Gianfranco a invitarmi a cena assieme a De Luca, un ex parlamentare del Pdl. Mi disse che, solo qualche ora prima, aveva visto, ad Arcore, Berlusconi, ponendo con forza il problema della successione all’interno del partito. L’effervescente Rotondi aveva messo sul tavolo il nome di Marina, ma se proprio la zarina non avesse accettato l’offerta, lui si sarebbe sacrificato. Lì per lì, la considerai quasi una “boutade” o, meglio ancora, un tentativo di Rotondi di muovere le acque all’interno del Pdl, immerso in un’inerzia e in un immobilismo che non avrebbero portato da nessuna parte spianando la strada a una probabile corsa vittoriosa di Renzi. Silvio, già proiettato all’imminente sentenza della Cassazione, se la cavò, con diplomazia, con il classico “Provaci pure, se ci riesci”.

ROTONDI è, così, andato avanti con quelle che definisce “prove tecniche di trasmissione”. Dopo il Twitter di questi giorni, all’inizio di settembre spedirà una lettera al Cavaliere in cui ribadirà la necessità di non perdere ulteriore tempo nella scelta dell’anti-Renzi. Con tutta la stima che posso provare per l’ex-ministro, credo che, la sua, sia davvero una specie di provocazione, ma ha fatto bene a mettersi in gioco se, davvero, il suo “sacrificio” servirà a svegliare i vertici del partito dal letargo in cui sono piombati. Sarebbe un suicidio – per i falchi dl un Pdl che tornerà Forza Italia – accelerare la fine della legislatura senza avere a disposizione il delfino giusto per battersi contro un Matteo che già si considera il Re Sole. E tra tutte queste manovre di potere o di sopravvivenza, qualcuno farebbe bene a ricordarsi anche degli interessi degli italiani e non solo dei propri.