EMINENZA grigia lo era già prima, adesso lo è ancora e la sua luce torna a brillare dopo il buio degli ultimi mesi a dispetto dell’elevazione al soglio di Palazzo Chigi del nipote Enrico: Gianni Letta è stato designato  dal cardinale Angelo Scola nel comitato d’indirizzo del prestigioso Istituto Giuseppe Toniolo di Milano.

PER DIVERSI MESI, in effetti, lo zio di Enrico aveva fatto perdere le sue tracce: una specie di eclissi favorita anche dalle lotte fratricide del centrodestra. Poi, improvvisamente, il capostipite della dinastia dei Letta è tornato in circolazione alla grande quando, sabato scorso, ha accompagnato Berlusconi nella sede del Pd a quell’incontro con Renzi che, magari, non è molto piaciuto proprio al nipote.

Infine la notizia del suo ingresso nella sala dei bottoni dell’Istituto voluto da Padre Gemelli. Al di là delle interpretazioni sulla nomina date da alcuni giornali, che hanno parlato di una specie di rifugio milanese per gli orfani di Papa Ratzinger e del cardinal Ruini, un fatto è certo: a differenza di Enrico, che sta declinando di giorno in giorno con il suo appannato governo, lo zio Gianni è vivo e vegeto, sempre al posto giusto nei momenti decisivi.
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