I NOSTRI PADRI latini dicevano che abbondare è sempre meglio che difettare. Mica vero. Certe volte, anzi, avere troppi galli nel pollaio diventa un problema. Persino per il Presidente Napolitano. Ricordate la vicenda del maestro Riccardo Muti che il “Giorno” aveva proposto senatore a vita? È accaduto quello che meno t’aspetti: Napolitano è succeduto a se stesso e la palla è tornata a lui. Tanto più che, dopo la morte di Andreotti, le caselle vuote da riempire sarebbero tre. Ma Re Giorgio è, oggi, dibattuto da un dilemma: come nominare Muti senza scontentare l’altro maestro Claudio Abbado che meriterebbe ugualmente il laticlavio?

Meglio stare fermi, piuttosto che creare invidie e gelosie. A questo punto, il “Giorno” rilancia: perché il Colle non li nomina entrambi? Sarebbe un doppio inno alle virtù italiane. Ce ne sarebbe bisogno, ma, di questi tempi, con il clima che si respira, si lascerà perdere tutto. Se ne è fatto interprete il presidente Grasso, che, fiutando l’aria, ha detto: se fosse per lui, nessun senatore a vita. Complimenti.