La prudenza dello sceriffo

DICONO CHE IL PRESIDENTE del Consiglio abbia fatto carte false per nominarlo sceriffo dell’Expo. Raffaele Cantone, già pm antimafia e oggi presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, è un uomo capace e molto determinato e il sindaco d’Italia aveva messo da tempo gli occhi su di lui. Prima come possibile ministro dell’esecutivo varato all’inizio dell’anno, poi, secondo accreditate voci di spogliatoio, come candidato alle Regionali del 2015 in […]

DICONO CHE IL PRESIDENTE del Consiglio abbia fatto carte false per nominarlo sceriffo dell’Expo. Raffaele Cantone, già pm antimafia e oggi presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, è un uomo capace e molto determinato e il sindaco d’Italia aveva messo da tempo gli occhi su di lui. Prima come possibile ministro dell’esecutivo varato all’inizio dell’anno, poi, secondo accreditate voci di spogliatoio, come candidato alle Regionali del 2015 in Campania. In attesa degli eventi, eccolo, dunque, a Milano per guidare la squadra che dovrebbe mettere un argine alla nuova Tangentopoli abbattutasi sull’Expo.Un tipo ambizioso, lo sceriffo, ma con i piedi ben piantati per terra, come dimostra l’intervista che ha rilasciato a Giulio Mola e che potete leggere in altra parte del giornale. Prima di accettare definitivamente l’incarico, Cantone ha, infatti, chiesto precise garanzie: «Una risposta definitiva potrò darla nel momento in cui capirò quali poteri si intendono conferire all’autorità di cui sono presidente». È un modo per mettere le mani avanti anche alla luce di qualche ipotesi di raffreddamento raccolta tra martedì e ieri a Roma?

CREDO che Cantone non sia disposto a procedere alla cieca, tanto per avere qualche medaglia in più da cucirsi, magari tra un anno, sul petto. Fa bene, quindi, amuoversi con i piedi di piombo: piuttosto che combattere, donchisciottamente, contro i mulini a vento, meglio avanzare «cum juicio». Ma, se dovesse fare un passo indietro, sarebbe una tremenda tegola per l’Expo. Oltre a rivelarsi un clamoroso «boomerang» per il governo.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net