La privacy? Sì ma non sempre

C’È MODO e modo di violare la “privacy”. Anche se sono d’accordo sulla necessità di una legge che regolamenti la materia, ci possono essere le dovute eccezioni: faccio tre esempi. Qualche giorno fa ho difeso il settimanale francese che ha pubblicato la famosa foto di Hollande in casco integrale prima e dopo l’incontro con l’attrice in […]

C’È MODO e modo di violare la “privacy”. Anche se sono d’accordo sulla necessità di una legge che regolamenti la materia, ci possono essere le dovute eccezioni: faccio tre esempi. Qualche giorno fa ho difeso il settimanale francese che ha pubblicato la famosa foto di Hollande in casco integrale prima e dopo l’incontro con l’attrice in una certa “garçonniere”  parigina. In quella vicenda la diffusione delle immagini era, a mio parere, sacrosanta perché il Presidente, mimetizzandosi da centauro, era caduto nel ridicolo, alla faccia della carica che ricopre.

Veniamo, adesso, alle storie italiane. È stato giusto pubblicare le intercettazioni telefoniche che hanno coinvolto il ministro Nunzia De Girolamo e Angelino Alfano? Nel primo caso non c’è stata alcuna autorizzazione del giudice a rendere pubblica la conversazione, ma le dichiarazioni  dell’allora semplice deputata del Pdl erano piuttosto pesanti tanto che, ora, sono in molti a chiedere le dimissioni della titolare dell’Agricoltura, a cominciare da Matteo Renzi. Al di là delle strumentalizzazioni che sono state fatte sull’intera vicenda, i giornali  hanno, quindi, esercitato il loro diritto-dovere d’informazione.

Più complicata l’intercettazione di Alfano: in effetti, la telefonata dell’attuale leader del Nuovo Centrodestra a Salvatore Ligresti risale al 28 maggio 2011 e non appare particolarmente compromettente. La pubblicazione del colloquio è stata, però, autorizzata dal giudice e, a posteriori, assume, comunque, un certo significato. Basta rileggere cosa disse Angelino alla Cancellieri quando, lo scorso novembre,  venne divulgato il botta e risposta del ministro della Giustizia alla moglie dello stesso Ligresti: «Sostegno incondizionato». Come poteva essere diversamente considerando i precedenti?

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net