Aspettiamo un radicale mutamento politico che apporti finalmente un beneficio tangibile a tutti gli italiani, senza pensare che noi cittadini dovremmo sforzarci di cambiare mentalità, uscendo dai nostri egoismi e passando così da paese dei furbetti a nazione con una coscienza civile sullo stile degli Stati del Nord Europa, dove la persona è al centro del progetto sociale della politica.
Sergio Persano

CARO PERSANO, intanto ben arrivato tra i lettori del “Giorno”. Quello che lei dice è sacrosanto: gli italiani hanno bisogno di un cambiamento radicale sul fronte politico. Il problema è: come affrontare in modo concreto la svolta? Prendiamo il caso dei grillini: hanno rappresentato una ventata di novità, ma siamo, poi, così sicuri che proprio loro sono quel “quid” in più in grado di rovesciare la situazione? Avendoli visti in azione in questo avvio di legislatura, ho molti dubbi in proposito. Così come non credo neppure che un ritorno alle urne in tempi ravvicinati sia la panacea dei nostri mali. Mi viene in mente il suo quasi omonimo ammiraglio Carlo Pellion di Persano che perse la battaglia navale di Lissa nel 1866. Dopo quella sconfitta, l’Italia risorse più forte di prima. Speriamo che succeda anche adesso.
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