In Kazakistan e ritorno

A NATALE siamo davvero tutti più buoni e anche il Kazakistan ha rispedito ieri a Roma Alma Shalabayeva, moglie del dissidente Mukhtar Ablyazov. A differenza dei marò in India, finalmente si appiana per l’Italia una grana internazionale perché la sua espulsione, la scorsa primavera, verso il Paese d’origine aveva, da noi, provocato una mezza crisi […]

A NATALE siamo davvero tutti più buoni e anche il Kazakistan ha rispedito ieri a Roma Alma Shalabayeva, moglie del dissidente Mukhtar Ablyazov. A differenza dei marò in India, finalmente si appiana per l’Italia una grana internazionale perché la sua espulsione, la scorsa primavera, verso il Paese d’origine aveva, da noi, provocato una mezza crisi di governo e messo a rischio i nostri interessi economici da quelle parti.

ERO STATO ad Astana un paio d’anni fa e, per qualche giorno, ho vissuto in una specie di California: forte produttore di petrolio e di gas, al primo posto al mondo nell’uranio, la nazione kazaka (grande come l’Europa intera, con soli 16 milioni di abitanti) rappresenta davvero una nuova frontiera. È chiaro che gli interessi economici non debbono mai prevalere sui diritti umanitari e, quando accadde il blitz della Shalabayeva, furono molti a condannare l’atteggiamento troppo remisssivo del governo italiano. Ma oggi quella vicenda è stata risolta. Meglio così. Basta compiere un giro per le vie di Astana, l’avveniristica capitale in mezzo al deserto, tra piramidi del Duemila e palazzi modernissimi, per rendersi conto che il Kazakistan è il Paese del futuro. Non possiamo dire altrettanto per il grado di democrazia. Ma non è mai troppo tardi e il ritorno in Italia della signora con figlia è davvero un buon segnale.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net