SILVIO BERLUSCONI parte dai quartieri milanesi per  avviare concretamente la corsa del centro-destra in vista delle elezioni comunali di Milano. Non è un caso che abbia scelto le colonne del “Giorno”, molto diffuso nell’hinterland, per rilasciare l’intervista pubblicata ieri e  lanciare il guanto di sfida a Giuseppe Sala e alla sinistra. Mossa, sulla carta, azzeccata, quella dell’ex Cavaliere, perché le periferie non sono solitamente terreno fertile per rastrellare il voto dei moderati, ma oggi, sostiene Silvio, dopo l’esperienza della giunta Pisapia che avrebbe trascurato i sobborghi della metropoli lombarda in favore del centro storico, non è più così. Indovinata, dunque, la strategia, ad una condizione, però: che non si prenda altro tempo, a prescindere dalle prossime primarie del Pd, per far luce sul candidato del centro-destra d’intesa, la Le Pen permettendo, con Matteo Salvini. Berlusconi dice di avere in mente due uomini (uno sarebbe Vittorio Sgarbi che però potrebbe anche andare a Bologna) in grado di scendere in campo: Arcore faccia, allora, il nome senza attendere l’esito di altre estenuanti indagini-campione tra gli elettori moderati di Milano. In molti sono convinti che è giunto il momento di varcare il Rubicone lombardo: se si rimanda ancora, c’è il rischio di non trovare più neppure il dado che Forza Italia e Lega debbono trarre. [email protected]