L’altro giorno, all’indomani della nomina del sottoscritto a consigliere d’amministrazione della Rai (a proposito: grazie a tutti i lettori che mi hanno mandato i loro auguri), il primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia, mi ha scritto un sms molto bello. Tanto bello che, il sindaco non me ne voglia, lo voglio condividere con voi. Prima mi fa i complimenti, peraltro immeritati, e poi scrive: «Con la speranza che Milano rimanga nel tuo cuore». Dopo averlo rassicurato che non lascerò affatto la Madonnina, mi sono reso conto che quel messaggio potrebbe significare molto di più: che, alla fine, sarà ancora lui a ricandidarsi perché sarà impossibile anche per lui strapparsi Milano dal cuore. Se non fosse così, perché attaccare ad alzo zero Matteo Salvini che, peraltro, ha oggi, a ragion veduta, traguardi molto più ambiziosi con tutte le strade che lo portano a Roma? Perché prendersela con Corrado Passera che sta portando avanti una campagna elettorale piuttosto “soft”? Perché far sapere che Maurizio Lupi ed altri hanno un gradimento inferiore al suo?

Perché continuare a seguire attentamente tutti i sondaggi che gli garantiscono un mandato-bis?
Insomma, ci sono tanti indizi che mi convincono sempre più di una ridiscesa in campo di Pisapia. E debbo anche riconoscere che la sua strategia, sempreché voluta, si sta dimostrando particolarmente azzeccata. Quando annunciò la sua decisione di non ricandidarsi, la popolarità della giunta da lui guidata era molto bassa, ma oggi la situazione sembra cambiata: il sindaco ha dimostrato di non essere affatto attaccato con lo scotch al cadreghino e, di questi tempi, si tratta di una grande virtù. Per di più, nella sua area politica, non ci sono nomi all’altezza.

Quindi, volenti o nolenti, quelli della sinistra, in questi mesi, gli chiederanno a mani giunte di restare al proprio posto. E, alla fine, sarà “costretto”, suo malgrado, ad accettare per il bene della città. Anche quelli del Pd che non lo avrebbero più voluto sindaco, finiranno per sostenerlo per la semplice ragione che sarebbe, per loro, il male minore. Se ci pensate, è una tattica, la sua, che potrebbe risultare vincente. In tal modo, stanno, infatti passando in seconda linea, le ombre accumulate in questi anni del mandato, tanto da trasformare gli “handicap” in “atout”.

Tra l’altro, c’è pure, di pari passo, l’indebolimento del commissario straordinario all’Expo, Giuseppe Sala che, solo qualche mese fa, appariva come il candidato più forte. I risultati piuttosto deludenti sinora raggiunti dalla grande “kermesse” stanno ora creando più di un dubbio: se tanto mi dà tanto, cosa succederebbe se il regista di Rho-Pero sbarcasse a Palazzo Marino? Al centro-destra, a questo punto, non resterebbe altro che trovare un’altra Moratti (non a caso, “salvata” venerdì da Pisapia assieme a Gabriele Albertini) che abbia tutte le carte in regola per scongiurare la riconferma del sindaco uscente che potrebbe, quindi, non uscire più. Chi, oggi, potrà indossare i panni di Letizia?
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