Il grande moroso, lo Stato

UN PICCOLO imprenditore di Latina è stato condannato a due mesi di reclusione per avere evaso 21 euro. Ulteriore segnale che, oggi in Italia, si fa sul serio e non ci sono sconti per nessuno: men che meno per quei piccoli industriali, o presunti tali, che, stando a certi giornali, sguazzano con il lavoro nero. […]

UN PICCOLO imprenditore di Latina è stato condannato a due mesi di reclusione per avere evaso 21 euro. Ulteriore segnale che, oggi in Italia, si fa sul serio e non ci sono sconti per nessuno: men che meno per quei piccoli industriali, o presunti tali, che, stando a certi giornali, sguazzano con il lavoro nero. Peccato che lo Stato, così severo con il malcapitato evasore di turno, faccia poi orecchie da mercante (con tanta solidarietà, sia ben chiaro, ai commercianti), al grido di dolore dei creditori che reclamano, giustamente, il pagamento – cento miliardi, milione in più, milione in meno – delle fatture per le commesse pubbliche.

Un fiume di denaro da versare che ha creato il grande moroso, lo Stato. Una specie di Moloch che ha sempre più bisogno di vittime sacrificali: sono gli inermi cittadini, i tanti sciùr Brambilla, destinati, di questo passo, al fallimento sicuro, anche se c’è appena stato l’impegno del governo Letta di versare unaparte dei quattrini, sia pur diluiti nel tempo. Due pesi e due misure, pur con reati simili, ma con somme da pagare ben diverse. Chi lo dice che i furbetti sono tutti uguali?