Il film di Walter

ALLA STAZIONE di Bologna ho casualmente incontrato Veltroni. Oggi è un dinosauro della politica, ma l’astinenza dal Palazzo gli ha fatto bene: camicia slacciata, senza scorta, mi è apparso dimagrito, ringiovanito e, come sempre, molto affabile e disponibile. È tornato al suo vecchio amore di giornalista. Quando l’ho incrociato al binario 3 stava andando a Cesena […]

ALLA STAZIONE di Bologna ho casualmente incontrato Veltroni. Oggi è un dinosauro della politica, ma l’astinenza dal Palazzo gli ha fatto bene: camicia slacciata, senza scorta, mi è apparso dimagrito, ringiovanito e, come sempre, molto affabile e disponibile. È tornato al suo vecchio amore di giornalista. Quando l’ho incrociato al binario 3 stava andando a Cesena per presentare il film su Berlinguer.

Mi viene voglia di dirgli: “Quando c’era Walter”. Lui sorride e racconta i suoi programmi futuri: dopo essersi occupato dell’ex segretario del Pci (anche con un libro che segue  quello sull’Isola delle Rose, la fugace parentesi esperantista al largo di Rimini) sta ora cominciando a girare un nuovo film-documentario sulla Generazione giovani. Anzi, sui ragazzini dagli otto anni in su, con i loro sogni e i tanti problemi che dovranno affrontare. Da come ne parla, capisco che il mestiere di regista-scrittore gli piace moltissimo: ha davvero cambiato vita.

Non faccio fatica  a dare, così, credito all’indiscrezione che lo vorrebbe candidato alla presidenza della tv di Stato: per lui, figlio di uno dei più famosi giornalisti degli anni ruggenti di mamma Rai, sarebbe davvero come tornare a casa. Poi, però, gli si avvicina un vecchio emiliano, di quelli “duri e puri”, che parla benissimo di Renzi: Veltroni conferma le lodi a Matteo, dopo avermi appena detto che la situazione economica del Paese appare disastrosa. E, allora, penso che Walter potrebbe, alla fine, risultare il pretendente ideale della sinistra (e non solo) per salire al Quirinale al posto di Napolitano: il Colle sarà il suo prossimo film?

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net