Mi dispiace per la vicenda di Pistorius. Io penso che lui abbia avuto effettivamente paura, che si sia svegliato e si sia sentito minacciato: il problema si ha quando uno ha un’arma in mano, perché non si è più minacciati e si diventa automaticamente aggressori allo stesso livello di un criminale.
Sarah, da ilgiorno.it

IERI non è stato un bel risveglio per molti: la notizia che il mitico Pistorius, l’atleta senza gambe che ha sfidato l’handicap, aveva ucciso la fidanzata è stato un brutto choc. Spero che la morte della ragazza sia stata accidentale perché lo sfortunato campione che aveva vinto la disgrazia era posto su un piedistallo da tutti: pensare a lui come ad un assassino è una terribile mazzata per coloro che consideravano Pistorius (così come un altro campione sudafricano: Marcello Fiasconaro) un personaggio davvero vincente. Sarebbe una terribile delusione per chi pensa positivo, nonostante tutto. Dopo le ultime tragedie anche negli Stati Uniti, è, poi, sempre più d’attualità il problema della facilità con cui, in tanti Paesi, vengono concesse le licenze per il possesso di armi.
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