Il cardinale e i neri di Bassano

A RAVENNA ci sono stati ieri i funerali di “don” Ersilio Tonini, uomo di Fede, comunicatore e vecchio amico. Ricordo ancora una sua cena con Indro Montanelli. I due sembravano chiusi nel confessionale mentre io, con qualche fatica, cercavo di farmi piccolo, piccolo. Cilindro ascoltava in religioso silenzio l’uomo di Chiesa che parlava, in modo […]

A RAVENNA ci sono stati ieri i funerali di “don” Ersilio Tonini, uomo di Fede, comunicatore e vecchio amico. Ricordo ancora una sua cena con Indro Montanelli. I due sembravano chiusi nel confessionale mentre io, con qualche fatica, cercavo di farmi piccolo, piccolo. Cilindro ascoltava in religioso silenzio l’uomo di Chiesa che parlava, in modo semplice, di Dio e dell’Eternità. E il giorno in cui chiuse la “Voce”, il toscanaccio, che non era certo uno stinco di santo, cercò il conforto di quel piccolo-grande prete.

Ersilio è stato davvero un precursore di Papa Francesco e aveva sempre una buona parola per tutti. A proposito d’integrazione, l’altra sera, con la ministra Kyenge, mi è venuto in mente un episodio che aveva raccontato il cardinale. Tanti anni fa, quando era ancora una rarità vedere persone di colore, soprattutto in provincia, il porporato aveva incontrato una famigliola nera. Lui chiese da dove mai venissero, ma si sentì rispondere con fierezza: “Noi siamo di Bassano”. Diritti e doveri: forse dobbiamo ripartire proprio da qui. E non solo gli extracomunitari.