Il cardinale comunicatore

“SIAMO CONTRARIATI quando, nella vita politica e amministrativa, non vediamo chiarezza, trasparenza, assunzione di responsabilità, ma siamo anche delusi e desolati quando ci accorgiamo che tale sistema viene accettato da chi, per esempio, intervista o interpella uomini di governo… quasi svolgesse funzioni di portavoce e non di interlocutore a nome della gente”: queste parole, così […]

“SIAMO CONTRARIATI quando, nella vita politica e amministrativa, non vediamo chiarezza, trasparenza, assunzione di responsabilità, ma siamo anche delusi e desolati quando ci accorgiamo che tale sistema viene accettato da chi, per esempio, intervista o interpella uomini di governo… quasi svolgesse funzioni di portavoce e non di interlocutore a nome della gente”: queste parole, così limpide, sono state scritte nel 1990 dall’arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini.

A un anno dalla sua scomparsa, sono andato a rileggermi alcuni suoi scritti e sono rimasto colpito dalla profondità, ma anche dalla modernità del pensiero del cardinale. Da giornalista come non essere d’accordo con quanto ha scritto più di venti anni fa? Martini poteva sembrare un uomo ieratico, un religioso dedito, soprattutto, agli studi biblici, ma, conversando con lui, scoprivi, invece, che non era affatto lontano dai problemi delle persone comuni, anzi.

Così, quando scriveva su etica e comunicazione, non era solo il principe della Chiesa che teneva la sua omelia: era uomo dalla fede profonda, testimone del tempo, che sapeva vestire anche i panni di giornalista mai prono ai voleri degli uomini politici. Leggendo le parole di Martini, mi è venuto in mente un grande laico, Indro Montanelli, che, ai suoi cronisti, diceva di evitare le interviste in ginocchio e vietava gli “scoop” perché, diceva, dietro ad ogni anticipazione, c’è sempre una strumentalizzazione della notizia. Che direttore di giornali sarebbe stato il Cardinale, meglio, forse, anche del vecchio Indro e, in ogni caso, non avrebbe negato l’assoluzione neppure al più distratto dei giornalisti.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net