QUASI QUATTORDICI anni dopo, Milano e il centro islamico di Viale Jenner considerato, a torto o a ragione, un simbolo dell’Islam duro e puro, sono al centro dell’attenzione generale. Ad accendere i riflettori sull’ex palestra del quartiere Dergano è stato Stefano Dambruoso, già magistrato ed oggi parlamentare di Scelta Civica, che, l’altra sera, parlando a “Porta a porta” di Bruno Vespa, ha avanzato il sospetto di qualche collegamento tra viale Jenner e gli attentati di Parigi. A parte Abu Omar, il centro islamico si è, in effetti, distinto per alcune posizioni decisamente integraliste, tanto che negli ultimi due anni ci sono state ben nove espulsioni, tra cui anche l’ex imam Abu Imad. Secondo Dambruoso, che sgominò, nel 2001, la cellula operativa tra Milano e Gallarate, nella galassia del terrorismo, ci sono sempre stati collegamenti “soprattutto nella componente algerina”. Non so, sinceramente, se ci sono davvero legami tra Milano e Parigi: dopo l’11 settembre e la strage delle Twin Towers, l’integralismo islamico si è radicato un po’ dappertutto e in qualsiasi moschea o quartiere a rischio potrebbero annidarsi terroristi in pectore.

DEGLI STERMINATORI di Parigi mi ha proprio colpito la drammatica banalità del loro percorso di vita: avrebbero potuto essere dei rapper o magari dei “normali” spacciatori, invece sono stati invasi dal tarlo jihadista che li ha condotti al tragico epilogo. Resta il fatto che le dichiarazioni di Dambruoso non debbono, comunque, essere sottovalutate: senza voler creare allarmismi inutili e pericolosi, non possiamo ignorare segnali preoccupanti o farci trovare così impreparati come i cugini francesi. E, in tal senso, a Milano lo stato d’allerta deve essere doppio per la semplice ragione che la nostra metropoli ospiterà, da maggio, l’Expo 2015: è previsto l’arrivo, esagerando un po’, di una marea di turisti, tra cui sette milioni di stranieri, che daranno l’assalto, per sei mesi, alla Lombardia.

QUALE MIGLIORE vetrina a livello europeo e mondiale? Ecco perché temo che, nell’anno in corso, Milano sia più a rischio di altre città italiane, Roma compresa che, pure, è la culla del cattolicesimo. Proprio Dambruoso, assieme a Fabrizio Cicchitto (Ncd) ha di recente rilanciato l’idea di creare una Procura nazionale antiterrorismo e anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, si è dimostrato favorevole al progetto. Non sarebbe, a questo punto, il caso, considerando che a Milano non è possibile abbassare la guardia, che le maggiori attenzioni della Procura siano dedicate alla città della Madonnina? Noi, cittadini europei, occidentali pacifici e accoglienti, disposti a cancellare le nostre credenze e tradizioni in nome di un multiculturalismo fallimentare, siamo in una guerra che ci è estranea, ma per la quale dobbiamo, al più presto, attrezzarci. [email protected]