NON SO se Roberto Reggi, sottosegretario all’Istruzione di Renzi, si sia reso conto di aver un po’ esagerato quando ha dichiarato che «Matteo spara razzi nel cielo». Dicendo così, voleva fare un gran complimento al premier che ieri, con le misure varate, ha davvero fatto i fuochi d’artificio sparando le sue cartucce, o meglio le slides, che aveva a disposizione. In realtà, il fedelissimo di Matteo, ha esagerato con quella frase, un po’ troppo adulatoria: pericoloso parlare di razzi in Parlamento. Il senatore abruzzese Antonio Razzi, preso di mira da Crozza per le sue esilaranti esibizioni, potrebbe sentirsi chiamato in causa.

FORSE la popolarità del presidente mostra, comunque, qualche crepa manifestatasi con la stessa rapidità con cui è asceso al soglio di Palazzo Chigi: tanto per fare un confronto, sia Mario Monti che Enrico Letta, i predecessori di Renzi, hanno impiegato molto più tempo prima di precipitare nei rispettivi indici di gradimento. Ma è davvero presto per giudicare, vista la tanta carne, alcuna di qualità, messa al fuoco da Matteo nel Consiglio di ieri. Secondo Antonio Padellaro, direttore del “Fatto Quotidiano”, ad esempio, «nei retroscena di palazzo si torna a parlare di voto ad ottobre e, in questa chiave, i 10 miliardi per le famiglie possono apparire un cadeau elettorale anticipato». Chi vivrà, vedrà.

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