I giornali del solleone

OGNI FINE SETTIMANA termina, purtroppo, come un vero e proprio bollettino di guerra. Il giornale estivo dovrebbe essere, sulla carta, leggero e un po’ “soft” per fare compagnia ai tanti che sono in vacanza e vorrebbero stare tranquilli, senza essere sommersi dai soliti fattacci di cronaca nera. Guardando le pagine del “Giorno” di ieri mi verrebbe quasi voglia di recitare pubblicamente il “mea culpa”: […]

OGNI FINE SETTIMANA termina, purtroppo, come un vero e proprio bollettino di guerra. Il giornale estivo dovrebbe essere, sulla carta, leggero e un po’ “soft” per fare compagnia ai tanti che sono in vacanza e vorrebbero stare tranquilli, senza essere sommersi dai soliti fattacci di cronaca nera. Guardando le pagine del “Giorno” di ieri mi verrebbe quasi voglia di recitare pubblicamente il “mea culpa”: dal sommario delle principali notizie non c’è, infatti, da stare troppo allegri, come mi ammoniscono alcuni tra i più fedeli lettori. Dalla morte di un ragazzo in discoteca per una pastiglia assassina, al giovane che si è buttato da una finestra della Questura di Milano senza un vero perché, alla ragazza violata in un parco in pieno giorno, ai furti nelle case di anziani e disabili, alla lite al Giambellino finita a coltellate, alla giovane e bella maturanda morta sul quad ribaltato nella prima vacanza all’estero: come un’onda l’angoscia cancella la ricerca di un briciolo di serenità. Difficile fare un quotidiano brioso, adatto al solleone, sotto questo bombardamento di cattive notizie che, in fondo, risvegliano i nostri peggiori incubi. Non essendo uno psicologo di professione in grado di spiegare una simile escalation, preferisco pensare che una pericolosa miscela di caldo moltiplicata con la voglia di vivere e di bruciare le tappe, con l’aggiunta di tanta sfortuna e un po’ di sciagurata leggerezza è esplosa in una domenica di luglio come tante. Domani, forse, andrà meglio. giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net