Grillo, un uomo qualunque?

SERATA TRA AMICI. Si parla del fenomeno Grillo e un vecchio signore rammenta a tutti quanto successe nel secondo dopoguerra con l’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini. In effetti, qualche similitudine tra il giornalista napoletano e il comico ligure c’è: affiorano le rispettive convergenze con il mondo dello spettacolo – Giannini girò quattro film – e […]

SERATA TRA AMICI. Si parla del fenomeno Grillo e un vecchio signore rammenta a tutti quanto successe nel secondo dopoguerra con l’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini. In effetti, qualche similitudine tra il giornalista napoletano e il comico ligure c’è: affiorano le rispettive convergenze con il mondo dello spettacolo – Giannini girò quattro film – e l’uso di un linguaggio urlato, a base di insulti e invettive. L’uomo con il monocolo aveva fondato un settimanale e, da una costola del giornale, nacque un movimento politico.

Nel 1946, con lo slogan “non ci rompete più le scatole”, ottenne 30 deputati all’Assemblea costituente. Ma la primavera del capopopolo durò poco, persino meno della meteora Di Pietro. A decretare il tramonto di Giannini fu il suo avvicinamento al leader comunista Palmiro Togliatti che, con delicatezza, aveva fino ad allora definito “verme, farabutto, falsario”. Ma Grillo è più furbo di Giannini e ha respinto le “avances” di Bersani: l’importante è non finire, come nel film di Albanese, qualunquemente

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net