QUALCHE ANNO FA, mi era molto piaciuto il film “Good morning, Vietnam!” che raccontava la guerra degli americani nel paese asiatico, con tutti i suoi orrori, ma anche la straordinaria voglia di vivere di quei soldati che, ogni giorno, si svegliavano consapevoli di dover affrontare enormi difficoltà, prima di poter tornare, finalmente, a casa. Da allora, molta acqua è passata sotto i ponti e, oggi, siamo noi a dare il benvenuto – questa volta in senso positivo – agli Stati Uniti che hanno deciso, come d’uso con un partner privato, di sbarcare all’Expo di Milano, come ha annunciato il presidente Obama nell’incontro con Enrico Letta a Washington.

UNA BELLA notizia per l’Italia, la Lombardia e Milano:  l’appuntamento del 2015 comincia a entrare davvero nel vivo, anche se il “count down” (meno 500 giorni) scatterà ufficialmente il 17 dicembre prossimo, con un convegno in cui anche il “Giorno” sarà tra i protagonisti.
INSOMMA, dopo tanti problemi e qualche ritardo sulla tabella di marcia, la grande rassegna internazionale, che avrà come tema il problema dell’alimentazione nel mondo, entra finalmente in dirittura d’arrivo: un’occasione unica e irripetibile per salire al volo sul tram della ripresa e lasciarci alle spalle il nostro Vietnam. Siamo stati fortunati: quando, qualche anno fa, si cominciò a parlare della kermesse planetaria sotto la Madonnina, nessuno poteva certo immaginare che la crisi economica avrebbe raggiunto punte così elevate: oggi, più che mai, ci vuole una scossa per riavviare il cuore pulsante del Paese, una specie di elettrochoc che rimetta in funzione tutti i circuiti. E l’Expo è proprio la manifestazione in grado di riaccendere il motore dell’Italia: “Good morning, America!”. Vi aspettiamo.

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