Gli scoop del ‘Giorno’

LA REGOLA prima del giornalismo me la insegnò un vecchio direttore: mai autocelebrarsi. È una buona indicazione ma, certe volte, con la concorrenza che non dà tregua, è anche opportuno sottolineare, senza volersi, per questo, incensare troppo, alcune notizie anticipate dal quotidiano. Per “Il Giorno” è appena successo con la festa di Natale negata nella […]

LA REGOLA prima del giornalismo me la insegnò un vecchio direttore: mai autocelebrarsi. È una buona indicazione ma, certe volte, con la concorrenza che non dà tregua, è anche opportuno sottolineare, senza volersi, per questo, incensare troppo, alcune notizie anticipate dal quotidiano. Per “Il Giorno” è appena successo con la festa di Natale negata nella scuola di Rozzano che, dopo l’articolo del nostro Massimiliano Mingoia, è diventata all’indomani un caso nazionale: un vero “scoop” – particolarmente rilevante in questi giorni drammatici in cui viene attaccata la nostra stessa identità -, che meriterebbe l’Oscar della carta stampa, il “Premiolino”. Ma abbiamo cavalcato il vento che cambia anche con due “Buongiorno” all’indomani degli attentati di Parigi. Ci siamo, infatti, subito chiesti: ma dietro l’Isis non ci sono anche i petrodollari dell’Occidente? L’interrogativo l’ha sollevato un autista egiziano da anni trapiantato a Milano e noi gli abbiamo dato voce. La conferma al dubbio è arrivata a stretto giro di posta. Proprio ieri “Il Giornale” titolava a caratteri cubitali in prima pagina: «Anche noi finanziamo l’Isis» con il corollario di un ampio réportage di Fausto Biloslavo sulle petroliere, anche italiane, che trasportano il greggio dei kamikaze da porti turchi, destinazione Trieste e Augusta. L’altra osservazione da noi posta nelle scorse settimane riguarda l’economia: ci siamo, infatti, chiesti se il clima di paura che oggi attraversa il mondo finirà per congelare la ripresa economica appena decollata. Abbiamo sentito il parere di un paio di guru che hanno confermato le nostre inquietudini: effettivamente, il rischio c’è. A quel punto, è partita la corsa dei mass-media a scoprire chi vedesse più nero. Abbiamo avuto naso, ma adesso speriamo di esserci sbagliati. Vorremmo tanto essere smentiti dai fatti e scoprire, tra qualche mese, che la congiuntura ha continuato a migliorare nonostante l’Isis. giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net