Gli occhiali bifocali di Del Vecchio

VENT’ANNI FA, il re degli occhiali, Leonardo Del Vecchio, partecipò con entusiasmo alla scelta coraggiosa di Montanelli che, a 85 anni, aveva fondato dal niente “La Voce”. Quell’esperienza – per certi versi innovativa – finì, purtroppo, male. Da allora non ho più visto quel distinto e cortese signore veneto, ma oggi scopro che lo spirito […]

VENT’ANNI FA, il re degli occhiali, Leonardo Del Vecchio, partecipò con entusiasmo alla scelta coraggiosa di Montanelli che, a 85 anni, aveva fondato dal niente “La Voce”. Quell’esperienza – per certi versi innovativa – finì, purtroppo, male. Da allora non ho più visto quel distinto e cortese signore veneto, ma oggi scopro che lo spirito d’avventura del patron della Luxottica è rimasto intatto.  Leggo, infatti, che ha stupito i cronisti con un “endorsement” per il Movimento a Cinque Stelle: “Grillo premier, perché no?”. Sono il primo a riconoscere i meriti del leader ligure. C’è, però, un limite a tutto. È vero che gli italiani sono molto bravi nell’improvvisare e non amano fare gavetta, ma da qui a mandarlo subito a Palazzo Chigi ce ne passa: mi sembra un tantino azzardato. Al Beppe nazionale non basterebbe più essere un comico, ma dovrebbe trasformarsi in un illusionista. E, allora, mi viene un dubbio: non è che anche Del Vecchio abbia bisogno degli occhiali bifocali?