Expo, Mario ambasciatore

È BASTATO uno squarcio di luce in mezzo al campo per avere una certezza: Mario Balotelli è un pezzo incedibile del Milan, al di là delle tante indiscrezioni che lo danno già con le valige in mano. Costi quello che costi (un po’ di più…), la sua prossima destinazione è… il club rossonero. Tanto più che […]

È BASTATO uno squarcio di luce in mezzo al campo per avere una certezza: Mario Balotelli è un pezzo incedibile del Milan, al di là delle tante indiscrezioni che lo danno già con le valige in mano. Costi quello che costi (un po’ di più…), la sua prossima destinazione è… il club rossonero. Tanto più che ha deciso di sposarsi e di mettere la testa a posto.

Non c’è Barbara o Galliani che tengano: deve restare sotto la Madonnina, a dispetto di chi lo definì “una mela marcia”, e guai a chi lo tocca. Condivido molte delle critiche che sono piovute addosso al bomber negli ultimi mesi: è un personaggio davvero difficile, è assolutamente discontinuo nel rendimento in campo e fuori, è criticabile per alcuni suoi discutibili atteggiamenti, ma è un grandissimo campione. Come Maradona.

Ne ho avuto la conferma, l’altra sera, contro l’Inghilterra. Per lunghi tratti della partita, ha girovagato come un’anima in pena e, spesso e volentieri, è rimasto avulso dal gioco. Poi, all’improvviso, l’invenzione che ha deciso l’incontro. E gli azzurri hanno fatto fuori i flemmatici britannici di Hodgson. È stata sufficiente quella prodezza nel buio della notte per fare diventare Balotelli un idolo persino in Brasile che, pure, dai tempi di Pelè, ha sempre convissuto con i miti. Lasciamolo, dunque, a Milano anche se al club arriveranno offerte milionarie: chi meglio di lui può essere ambasciatore dell’Expo in giro per il mondo? È un proposta che il “Giorno” lancia oggi: il governatore della Lombardia, Maroni – che, pure, è di fede milanista -, la raccoglierà?  E, poi, diciamola tutta, abbiamo bisogno almeno di un Supermario. In Italia, ne avevamo, addirittura, tre: Mario Monti, Mario Draghi e Balotelli. I primi due – chi per un verso, chi per l’altro -, hanno perso per strada la loro carica di “super”. Non ci resta che il milanista: teniamocelo ben stretto.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net