Expo, chi ricorda la Moratti?

NELLA SALA dei bottoni dell’Expo sono tutti con il fiato sospeso: come succedeva nei viaggi nello spazio a Cape Canaveral, c’è un nervosismo palpabile, mentre il count-down segna meno uno. Noi abbiamo accompagnato la corsa d’avvicinamento all’evento da -500: ogni giorno, il nostro quotidiano ha dedicato almeno due pagine alla kermesse, perché abbiamo creduto, più […]

NELLA SALA dei bottoni dell’Expo sono tutti con il fiato sospeso: come succedeva nei viaggi nello spazio a Cape Canaveral, c’è un nervosismo palpabile, mentre il count-down segna meno uno. Noi abbiamo accompagnato la corsa d’avvicinamento all’evento da -500: ogni giorno, il nostro quotidiano ha dedicato almeno due pagine alla kermesse, perché abbiamo creduto, più di tutti gli altri, all’opportunità unica per Milano, la Lombardia e l’Italia intera. Nonostante le tante cassandre, non ci siamo fatti prendere da quel disfattismo dilagante che annichilisce ogni speranza. Adesso si passa, finalmente, ai fatti e speriamo che tutto vada davvero per il meglio, anche se gli intoppi, i ritardi e gli errori sono stati, in effetti, davvero troppi. Siamo convinti che, superati gli esami d’ammissione, tutti si prenderanno, poi, il merito della riuscita dell’esposizione. Nessun giornale, tranne qualche sporadica eccezione, si ricorderà, invece, di chi ha davvero vinto la battaglia per fare diventare la metropoli meneghina capitale del mondo per sei mesi: l’ex sindaco di Milano, Letizia Moratti. È stata a lei a superare le critiche e le polemiche che hanno accompagnato l’iniziativa fin dall’avvio. Tanti ostacoli che avrebbero stancato chiunque e non solo Lucio Stanca (nomen omen) primo nocchiero dell’Expo. È, dunque, doveroso, mentre la nave sta per lasciare gli ormeggi, ricordare la madrina del nostro bastimento. E adesso incrociamo tutti le dita e via nel vento nuovo dell’Expo.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net