L’AULA SORDA e grigia è diventata una specie di arena dove risse e insulti sono all’ordine del giorno: lo spettacolo della Camera, degno di un western di serie B o di un film spazzatura, è, comunque, lo specchio di un Paese alla deriva. E, al riguardo, trovo piuttosto singolare l’atteggiamento del premier Renzi che si dichiara pienamente soddisfatto per il via libera sulla riforma del Senato. In realtà, escono tutti sconfitti: Matteo in primis con la sua maggioranza, ma anche le opposizioni e la stessa presidente della Camera, Boldrini. Ha perso la battaglia il capo del Governo che, ancora una volta, ha smentito sé stesso: aveva sempre detto, quasi per giustificare l’inciucio del Patto del Nazareno con Berlusconi, che le riforme dovevano essere condivise, ma è successo tutto il contrario. La riforma del Senato ha visto un uomo solo al comando, Renzi per l’appunto, che ha fatto approvare il provvedimento in un’aula semivuota.

L’EX SINDACO di Firenze ha avuto disco verde grazie ad un Pd, per ora, ricompattato con l’aggiunta di diversi transfughi di Scelta Civica e, quel che è peggio, di alcuni Cinque Stelle. Se ai tempi di Berlusconi presidente del Consiglio, questi parlamentari ondivaghi venivano sbeffeggiati dal partito democratico, oggi vengono quasi esaltati come persone che hanno a cuore le sorti dell’Italia. Sarà, ma è davvero difficile crederci, nonostante la “narrazione” renziana.

HA PERSO anche il centrodestra, o meglio quello che ne resta, dove la confusione è totale, tranne una sola cosa, che è molto chiara: i cosiddetti moderati sono indecisi su tutto e sembrano capaci solo di disorientare ancora di più il proprio elettorato che, ormai, non sa davvero a che santo votarsi per riconquistare un posto in prima fila. Tanta è la confusione che Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, si è presentato in conferenza-stampa a fianco, addirittura, dell’esponente grillino per dichiarare la guerra santa ai renziani al grido di: «Faremo loro vedere i sorci verdi!».

SCONFITTI, ovviamente, anche Mario Monti e Beppe Grillo che hanno lasciato per strada molti parlamentari (Scelta Civica sta evaporando) passati, armi e bagagli, nelle file del Pd. Ha perso, infine, la stessa Boldrini che non è stata capace di difendere i diritti delle opposizioni contro i “diktat” del governo, tanto che i partiti della minoranza hanno sollecitato un incontro al presidente della Repubblica, Mattarella, per chiedere un intervento in grado di ripristinare alcune regole di convivenza democratica anche in Parlamento. Domando, dunque, a Renzi: ne valeva davvero la pena?

[email protected]