IL 2013 è stato un “annus horribilis”,  ma sta per chiudersi con una nota di speranza. Lo slogan lanciato ieri dal nostro giornale, “Milano da gustare” – che ricalca un po’ la “Milano da bere” dei lontani Anni Ottanta, considerato, almeno all’inizio, uno slogan positivo e ottimistico – è stato accolto molto bene dai lettori. Alla vigilia di Natale suona come un messaggio di buon auspicio: sono, infatti, molti gli addetti ai lavori che intravvedono i segnali di un Rinascimento tutto ambrosiano. Il primo a parlarne, è stato il cardinale Scola nella festività di Sant’Ambrogio, poi altri protagonisti della vita cittadina hanno ripreso il concetto.

“Il Giorno” è andato più avanti, ipotizzando una “Milano da gustare”, tanto per riallacciarci alla moda imperante dei grandi cuochi, che può essere di traino a tutto il Belpaese. A darci un po’ di entusiasmo sono state le ultime vicende economiche, a partire dall’avvio ufficiale del “count-down” per Expo 2015 e la nostra carica d’ottimismo è stata apprezzata, almeno così sembra, leggendo i commenti a caldo che pubblichiamo oggi. Contiamo che, alle attese, seguano davvero i fatti. Indro Montanelli, il grande toscanaccio di Fucecchio, diceva sempre che viveva bene nella metropoli lombarda perché la città aveva una marcia in più rispetto al resto d’Italia. Speriamo che, dopo tanto tempo, sia davvero suonata la sveglia per noi e anche per gli altri che quella marcia non hanno. È, questo, il nostro miglior augurio per il Natale 2013.
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