E Matteo non si lavi più

DEBBO CONFESSARLO: il sottoscritto si è -sorbito una doppia doccia gelata. Quando,infatti, l’estate scorsa, il premier Renzi aveva invitato i direttori di giornali a sottoporsi, come già aveva fatto lui, ad una bella innaffiata per appoggiare, con un gesto molto americano, la campagna a favore dei malati di Sla, avevo aderito subito, nonostante i miei endemici reumatismi. Pensavo, sinceramente, che il piccolo […]

DEBBO CONFESSARLO: il sottoscritto si è -sorbito una doppia doccia gelata. Quando,infatti, l’estate scorsa, il premier Renzi aveva invitato i direttori di giornali a sottoporsi, come già aveva fatto lui, ad una bella innaffiata per appoggiare, con un gesto molto americano, la campagna a favore dei malati di Sla, avevo aderito subito, nonostante i miei endemici reumatismi. Pensavo, sinceramente, che il piccolo sacrificio simbolico, potesse, in qualche modo, aiutare la raccolta fondi per coloro che sono stati colpiti dalla terribile malattia. Munito di un bel secchio, di quelli che servono a raccogliere le poverazze, le vongole romagnole, mi sono, quindi, fatto un bel bagno che non era certo fuori stagione, essendo agosto, ma, comunque fuori programma.

ADESSO scopro che quella secchiata di acqua gelida, ad uso e consumo dei fotografi, è stata perfettamente inutile, così come il fastidioso mal di gola che ho avuto, poi, per qualche giorno. Ho, infatti, scoperto che, nella legge di stabilità appena varata, il governo ha autorizzato il taglio per oltre cento milioni dal fondo per le non autosufficienze. È vero che, alla Leopolda, il premier ha, poi, corretto il tiro sostenendo che, alla fine, i fondi si ritroveranno, ma è più bruciante che mai, la sensazione di un’enorme ingiustizia. E, questa volta, mi viene la voglia di lanciare io una sfida a Matteo: non si lavi più fino a quando non avrà ritrovato quei soldi che il governo ha sottratto pure ai malati di Sla.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net