È giunta l’ora dei “No-Tut”

NON BASTAVANO i “No-Tav”, ora ci si mettono di mezzo anche i “No-Triv”. A Cassina De’ Pecchi, nell’hinterland milanese, è sorto un agguerrito comitato per informare la popolazione sulle nuove trivellazioni che stanno per essere avviate nella zona alla disperata caccia del gas metano. Tutto è nato quando, da queste parti, è arrivata la notizia […]

NON BASTAVANO i “No-Tav”, ora ci si mettono di mezzo anche i “No-Triv”. A Cassina De’ Pecchi, nell’hinterland milanese, è sorto un agguerrito comitato per informare la popolazione sulle nuove trivellazioni che stanno per essere avviate nella zona alla disperata caccia del gas metano. Tutto è nato quando, da queste parti, è arrivata la notizia che il ministero per lo Sviluppo economico aveva dato mandato alla società Mac Oil Spa di procedere a nuove esplorazioni in un’area molto vasta che coinvolge 24 Comuni della zona Martesana-Adda, più altri 13 lombardi.

NON È LA PRIMA VOLTA, per la verità, che si cerca il metano da queste parti: gli ultimi tentativi (infruttuosi) risalgono a una trentina di anni fa. Nel frattempo, in tutto il territorio sono proliferate associazioni ambientaliste che hanno puntualmente contestato il varo di grandi opere come la Brebemi o la Teem. Proteste, in molti casi, anche legittime perché, in questo vasto territorio, sono sorti ben tre parchi a livello regionale e altri sovracomunali.

La domanda, a questo punto, è quasi scontata: visti i fallimenti delle esplorazioni precedenti, valeva ancora la pena andare a svegliare il cane (che non è a sei zampe) che dorme?

È, PERÒ, anche vero che, al di là degli ambientalisti, in Italia tutto sta diventando difficile e complicato. Soprattutto quando, incalzati da una crisi economica senza fine, cerchiamo disperatamente nuove strade, magari non così nuove, per agganciare una ripresa che sempre ci sfugge. Con la scusa dei verdi, ormai c’è disco rosso su tutto. Di questo passo presto vedremo la nascita dei “No-Tut”.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net