Dalla farsa alla tragedia

SERATA IN FAMIGLIA davanti alla tv. Mi sintonizzo su “Porta a porta” del mio amico Vespa per gustarmi il teatrino della politica. Ma, invece di rilassarmi, ho vissuto un’esperienza stranissima: mi sembrava di essere un paziente, disteso sul lettino operatorio, in attesa di un intervento molto delicato. Prima di addormentarmi, sento i chirurghi alzare la […]

SERATA IN FAMIGLIA davanti alla tv. Mi sintonizzo su “Porta a porta” del mio amico Vespa per gustarmi il teatrino della politica. Ma, invece di rilassarmi, ho vissuto un’esperienza stranissima: mi sembrava di essere un paziente, disteso sul lettino operatorio, in attesa di un intervento molto delicato. Prima di addormentarmi, sento i chirurghi alzare la voce, rovesciandosi addosso i peggiori epiteti. Mi assale il panico perché mi rendo desolatamente conto che quei professori non sanno cosa fare, con un piccolo particolare: la pellaccia è la mia. Un incubo. Fuor di metafora: quei due politicanti di destra e di sinistra che si lanciavano fendenti nel salotto televisivo erano proprio come quei medici che usavano il bisturi senza sapere, esattamente, cosa fare. E mi sono ricordato della Grecia e di Cipro che avevano una moneta e che ora hanno carta straccia.

Poi non ce l’ho fatta più: che Bruno mi perdoni, ho spento tutto e sono scappato via.