L’ALTRA SERA, a Reggio Emilia, al Trofeo di calcio Tim, ho assistito a una bellissima festa popolare di sport. Peccato solo i “buu” degli immancabili imbecilli che hanno costretto il milanista Constant ad abbandonare il campo. Mi meraviglio che il guardalinee, a due passi dai cori, non abbia convinto l’arbitro a sospendere la partita. Davvero una brutta scena, l’ennesima, che dovrebbe farci riflettere: stiamo diventando un popolo di razzisti e bene ha fatto il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, a stigmatizzare l’episodio. Ho, quindi, accettato volentieri l’invito del Pd di moderare, domani sera a Cervia, un dibattito, con il ministro Cécile Kyenge e la parlamentare Paola De Micheli, sul contributo degli immigrati all’economia italiana. Ho detto sì anche perché, pur sentendomi lontano da certo buonismo a scatola chiusa di tante anime belle solo a parole, sono nauseato dallo stupido odio, venato di razzismo, di rozzi personaggi che non perdono occasione per tacere. Vorrei solo capire i problemi e le loro possibili soluzioni: credo ancora nell’ottimismo della ragione. Nonostante tutto.