CHE FINE hanno fatto i due marò italiani che, da più di un anno, sono detenuti in India? Ufficialmente, non se ne sa più nulla come se una cortina fumogena avesse avvolto Massimiliano Latorre e Salvatore Girone per la vicenda della “Enrica Lexie” al largo delle coste del Kerala. Nessuno ne parla, perché tutti coloro che, a cominciare dall’ex ministro degli Esteri Riccardo Terzi, si sono bruciati per cercare di dirimere la spinosa questione internazionale, oggi se ne stanno doverosamente alla larga, per evitare altri guai.

EPPURE, all’inizio, quando il caso non sembrava così complicato, in tanti avevano fatto fuoco e fiamme per conquistare un posto in prima fila. E magari, considerando l’audience, conquistare la medaglia della popolarità per avere liberato i nostri soldati. Oggi tutti zitti e coperti e, al massimo, a parlare sono le autorità indiane che stanno pensando di inviare alcuni funzionari della National Investigation Agency, la Nia, in Italia per ascoltare i quattro colleghi di Latorre e Girone presenti alla famosa sparatoria. Così va il mondo: quando c’era da guadagnarsi un bel titolo in prima pagina, c’era la ressa per un posto al sole dalle parti di Calcutta: sembrava quasi che il futuro del Belpaese dipendesse dalle sorti dei due marò. Oggi, invece, i nostri militari possono benissimo marcire laggiù senza limiti di tempo. E pensare che, quando Salvatore e Massimiliano sono tornati a Natale per incontrare i familiari, avremmo potuto trovare anche qualche scappatoia all’italiana. Certamente facendo una figuraccia, perché saremmo stati accusati di non rispettare gli impegni presi, ma avremmo, comunque, salvato la vita a due connazionali. Bastava solo che un magistrato italiano, imbeccato magari da qualche uomo politico distolto dall’osservazione del proprio ombelico, arrestasse i due marò mentre erano a casa: così non sarebbero più tornati in India. Avremmo avuto, pure, un bell’alibi: non è forse vero che, da noi, la magistratura è indipendente rispetto a qualsiasi altro potere? In fin dei conti, siamo famosi in tutto il mondo nell’arte di arrangiarsi e, così facendo, non avemmo certamente smentito la nostra fama. Discutibile finché si vuole, ma in casi estremi…
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