CERTE VOLTE mi chiedo cosa ci stiano a fare tutte le authorities pubbliche che sono spuntate come funghi negli ultimi anni. Dalle colonne del “Giorno”, abbiamo condotto una lunga battaglia sull’abolizione delle Province e, secondo le ultime notizie, rischiamo di restare di nuovo con un pugno di mosche perché i partiti si stanno dimostrando, ancora una volta, molto abili nell’insabbiamento delle misure già deliberate. Non dobbiamo, comunque, mollare: o adesso o mai più. Ma, se vogliamo davvero procedere a una drastica cura dimagrante della spesa pubblica, non possiamo certo limitarci a questa battaglia, tenendo anche conto che, come ha sottolineato il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, le Regioni non possono certo sobbarcarsi a costo zero le funzioni già attribuite alle amministrazioni provinciali. Perché, allora, non tagliamo anche le authorities? Scopro, ad esempio, che il personale dell’Autorità garante della Concorrenza supera le 250 unità. Altro esempio: gli emolumenti annuali dei componenti del collegio dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas si aggirano sui 260 mila euro. Ancora: i componenti della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali (non ne conoscevo l’esistenza…) percepiscono un compenso annuale lordo di oltre 85mila euro. E non parliamo, per carità di patria, di altre Authorities e Commissioni. Mi chiedo e chiedo ai nostri legislatori: non è giunto il momento di disboscare la giungla delle Authorities, magari eliminando quelle che, stringi stringi, servono a ben poco? Di carrozzoni pubblici ne abbiamo già fin troppi. Davvero. [email protected]