È COMINCIATO l’anno dell’Expo: tra meno di 4 mesi, Milano aprirà le porte alla più grande kermesse mondiale del primo scorcio del nuovo secolo. A differenza dei suoi predecessori, il premier Renzi ha compreso l’importanza di ospitare la mega-esposizione: non è un caso che ora stia disperatamente cercando di riportare a Roma quelle Olimpiadi che, sbagliando, Mario Monti aveva snobbato. Contiamo sul giovane Matteo, sull’intero governo e sulla Regione Lombardia per arrivare all’appuntamento nel miglior modo possibile, nonostante tutto. Sinceramente, non so se i tanti padrini dell’Expo, al momento del suo concepimento, avessero previsto che l’Italia e l’Europa intera si sarebbero trovate, di lì a poco, in una crisi economica così profonda e, comunque, forse ignorandolo, hanno costruito il volano ideale per fare ripartire un Paese in panne. Mi sembra che anche i milanesi abbiano adesso accettato la sfida con spirito piuttosto positivo perché hanno compreso di avere vinto una lotteria. Sta per decollare un’occasione unica e irripetibile e anche noi del “Giorno” , come già abbiamo più volte sottolineato, stiamo aspettando l’Expo. A dispetto delle tante disavventure giudiziarie e dei notevoli ritardi sulla tabella di marcia nei lavori d’avviamento della manifestazione, che convoglierà in Lombardia diversi milioni di visitatori (gli addetti ai lavori dicono venti, ma mi sembrano troppo ottimisti), crediamo ancora nell’importanza della rassegna. L’appuntamento che partirà a maggio diventerà un treno straordinario, che passerà una volta sola, per rilanciare l’intera economia italiana letteralmente in panne: non lasciamocelo scappare. Buon 2015 (con l’Expo) a tutti. giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net
© Riproduzione riservata