IERI POMERIGGIO ho chiamato un collega che, in un articolo, aveva preso fischi per fiaschi, e gli ho dato dello “spompo” come aveva fatto, il giorno prima, Matteo Renzi nei confronti di Pierluigi Bersani. Il giornalista si è giustamente risentito e ha minacciato di rivolgersi al comitato di redazione, il sindacato interno di un giornale, per sollecitare una protesta formale nei confronti del sottoscritto. Ho così avuto la conferma che la frecciata del sindaco di Firenze nei confronti dell’ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani, è, davvero, velenosa: Spompo è peggio di spompato e dà l’idea di una persona con le pile scariche che non riesce neppure ad arrivare alla fine della parola.

Sarà un toscanismo, questo termine che ricorda un po’ i cartoni animati e la Pimpa, ma è anche vero che, spesso e volentieri, i politici usano epiteti più sferzanti di quanto succeda normalmente nella società civile. Alla Camera, Bersani mi chiese, un giorno, se avessi nostalgia del mestiere di qiornalista, e, alla risposta affermativa, sentenziò: «Hai voluto la bicicletta?». Oggi sono io a ricambiare: «Hai voluto la bicicletta?».

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