Bancarotta? Siamo alle comiche finali

NON VI NASCONDO che quando ieri Beppe Grillo ha annunciato al tabloid tedesco “Bild” che l’Italia, in autunno, sarà in bancarotta, ho avuto un momento di debolezza e, con la mano, sono andato, furtivamente, a toccare le parti basse, compiendo quel gesto squisitamente maschile che, in questo caso, ha un valore solo scaramantico. Sarà, forse, […]

NON VI NASCONDO che quando ieri Beppe Grillo ha annunciato al tabloid tedesco “Bild” che l’Italia, in autunno, sarà in bancarotta, ho avuto un momento di debolezza e, con la mano, sono andato, furtivamente, a toccare le parti basse, compiendo quel gesto squisitamente maschile che, in questo caso, ha un valore solo scaramantico. Sarà, forse, stato poco elegante, ma quando ci vuole, ci vuole.

Perché non si possono lanciare dichiarazioni così apocalittiche, un giorno sì e l’altro pure, nel mondo dell’informazione globale: in tal modo, si rischia di lasciare spazio ai nemici dell’Italia.O si finisce nel cadere nel ridicolo, come sabato scorso, quando, dopo l’elezione di Napolitano, l’ex comico ligure ha gridato al colpo di Stato chiamando i fedelissimi a una maccheronica marcia su Roma. A forza di alzare i toni per conquistare titoloni sui giornali, non vorrei che Grillo subisse l’effetto- boomerang,come è già successo alle Regionali in Friuli. E che il nostro Beppe tornasse al suo mestiere originario, arrivando alle comiche finali.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net