Il nostro premier ha definito “vergogna” l’iscrizione nel registro degli indagati dei superstiti del naufragio di Lampedusa. Premesso che non sono né di destra né di sinistra, mi chiedo perché gli insulti ai magistrati da parte di Berlusconi sono ritenuti inamissibili, mentre Letta può esprimere tranquillamente simili apprezzamenti.
Carola Seller

SONO ABBASTANZA d’accordo con lei. Il premier – solitamente molto misurato negli interventi – stavolta, sull’onda dell’emozione e dei fischi che si è beccato a Lampedusa assieme a Barroso, ha usato il termine “vergogna” che non avrebbe dovuto pronunciare per il semplice fatto che l’iscrizione nel registro degli indagati dei clandestini superstiti era un atto dovuto. Il magistrato si è limitato ad applicare la legge, pessima finché si vuole, ma pur sempre legge. La vergogna, semmai, è dei legislatori che avevano approvato la Bossi-Fini senza distinguo. Mi sono anch’io meravigliato che pochi giornali abbiano sottolineato l’inopportunità della dichiarazione. Due pesi e due misure rispetto a Berlusconi? Può darsi, ma il confronto tra questi casi è, comunque, un po’ azzardato.

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