Neutral Milk Hotel, il ritorno degli eroi dell’indie

C’è un filo, tutt’altro che sottile, che lega indissolubilmente Anna Frank, i Neutral Milk Hotel e Daniel Johston. Ed è piacevole sapere che quel filo (r)esista ancora. I Neutral Milk Hotel nel 1998 scrissero un album che continua a guidare, a quindici anni di distanza, come una stella polare tutte le band che hanno deciso di fare […]

C’è un filo, tutt’altro che sottile, che lega indissolubilmente Anna Frank, i Neutral Milk Hotel e Daniel Johston. Ed è piacevole sapere che quel filo (r)esista ancora. I Neutral Milk Hotel nel 1998 scrissero un album che continua a guidare, a quindici anni di distanza, come una stella polare tutte le band che hanno deciso di fare i conti con il folk, rivedendolo e correggendolo, ma senza perdere il gusto della tradizione. Quindici anni fa uscì il secondo e (per ora) ultimo album: “In the aeroplane over the sea”. Poi fecero un’altra canzone e si sciolsero. Nel frattempo quel disco è diventata una vera e propria icona della musica indipendente. Uscì per l’etichetta Merge e si ispirava, in maniera evidente, per esplicita ammissione del cantante e leader del gruppo Jeff Mangum, alle vicissitudini di una famiglia ebrea durante la Seconda Guerra mondiale. Un sogno ricorrente – così disse – del cantante Mangum. Un modo ostinato e coraggioso di vedere i lati positivi, nonostante la tragedia. Quindici anni dopo i Neutral Milk Hotel tornano sulle scene. Per ora si tratta solo di un mini-tour, non c’è un nuovo disco dietro l’angolo. Ma la compagnia che si sono scelti non è per niente male. Ci sarà, con loro sul palco per qualche data, un altro geniaccio della musica indipendente, Daniel Johnston.  Ecco che il filo si tende ancora. E non si spezza. Quindici dopo continua a essere ancora un bel segnale. Soprattutto in tempi come questi.

Anna Frank daniel johnston folk neutral milk hotel