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Firenze, 25 agosto 2024 – Ricordando che oggi ricorre l’anniversario della morte di Umberto Saba (Gorizia, 25 agosto 1957).

E’ con un testo tratto da Autobiografia, la raccolta del 1924, che ricordiamo oggi l’anniversario della morte del poeta triestino Umberto Saba. Autore della celebre Amai, Saba è anche autore di Ed amai nuovamente, una poesia dedicata alla moglie Lina che dice, nelle sue due prime quartine, reintroducendo il motivo della città ed accennando alla figura della figlia Linucca: “Ed amai nuovamente; e fu di Lina / dal rosso scialle il più della mia vita. / Quella che cresce accanto a noi, bambina / dagli occhi azzurri, è dal suo grembo uscita. // Trieste è la città, la donna è Lina, / per cui scrissi il mio libro di più ardita / sincerità; né dalla sua fu fin’ / ad oggi mai l’anima mia partita”.

Basterebbero versi come questi a far tornare la voglia di rileggere l’intero Canzoniere sabiano. Vi ritroveremmo un vero poeta, dotato di una riconoscibilissima voce, e un indiscusso classico del nostro Novecento senz’altro meritevole di maggiore ricordo presso la contemporaneità. Provare per credere, a cominciare proprio dalle poesie che di Saba stiamo in questi giorni e oggi in particolare presentando. Evviva Umberto Saba!

Marco Marchi

Ed amai nuovamente

Ed amai nuovamente; e fu di Lina
dal rosso scialle il più della mia vita.
Quella che cresce accanto a noi, bambina
dagli occhi azzurri, è dal suo grembo uscita.

Trieste è la città, la donna è Lina,
per cui scrissi il mio libro di più ardita
sincerità; né dalla sua fu fin’
ad oggi mai l’anima mia partita.

Ogni altro conobbi umano amore;
ma per Lina torrei di nuovo un’altra
vita, di nuovo vorrei cominciare.

Per l’altezze l’amai del suo dolore;
perché tutto fu al mondo, e non mai scaltra,
e tutto seppe, e non se stessa, amare.

Umberto Saba

(da Autobiografia, 1924)

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