VEDI I VIDEO “Ora rivoglio bianche tutte le mie lettere” , “Moriremo lontani” , “Amore, oggi il tuo nome” , “E’ rimasta laggiù, calda, la vita” , “La Tigre Assenza”
Firenze, 28 aprile 2023 – Ricordando che domani ricorrerà l’anniversario della nascita di Cristina Campo, all’anagrafe Vittoria Guerrini, Bologna, 29 aprile 1923.
Poetessa raffinatissima, la Campo; di quella razza di chi appartiene, come avrebbe detto Sergio Solmi, alla “poesia d’ogni tempo”, basata sui temi centrali (leopardianamente centrali) di amore e morte.
Amore e morte… A proposito dei morti l’autrice dichiarava in una delle sue splendide lettere a Leone Traverso, per la precisione quella in data 25 gennaio 1957: “Io non prego mai per i morti, io prego i morti. L’infinita sapienza e clemenza dei loro volti – come si può pensare che abbiano ancora bisogno di noi? –. Ad ogni amico che se ne va io racconto di un amico che resta; a quella infinita cortesia senza rughe ricordo un volto di quaggiù, torturato, oscillante”.
Perfino un semplice estratto epistolare, soltanto tematicamente chiamato in causa e per di più in maniera del tutto episodica a commento di una sola poesia, testimonia – io credo – del valore artistico e intellettuale di Cristina Campo: della profondità del suo pensiero e della qualità della sua scrittura. Una poetessa elegantissima e sapiente, l’autrice di Passo d’addio e La Tigre Assenza, una poetessa senz’altro da leggere, conoscere ed apprezzare.
Marco Marchi
Ora rivoglio bianche tutte le mie lettere
Ora rivoglio bianche tutte le mie lettere,
inaudito il mio nome, la mia grazia richiusa;
ch’io mi distenda sul quadrante dei giorni,
riconduca la vita a mezzanotte.
E la mia valle rosata dagli uliveti
e la città intricata dei miei amori
siano richiuse come breve palmo,
il mio palmo segnato da tutte le mie morti.
O Medio Oriente disteso dalla sua voce,
voglio destarmi sulla via di Damasco –
né mai lo sguardo aver levato a un cielo
altro dal suo, da tanta gioia in croce.
Cristina Campo
(da Passo d’addio, 1956)
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