Preghiera degli animali. Mariangela Gualtieri

VEDI I VIDEO “Preghiera degli animali alla madre terra per ogni cucciolo d’uomo” , “Sermoni ai cuccioli della mia specie” , … e “Sii dolce con me. Sii gentile” dette dall’autrice , Mariangela Gualtieri si racconta Confessiamo di essere ammiratori della poesia di Mariangela Gualtieri: della sua poesia e del suo modo di porgerla preferenzialmente legato alla […]

VEDI I VIDEO “Preghiera degli animali alla madre terra per ogni cucciolo d’uomo” , “Sermoni ai cuccioli della mia specie” , … e “Sii dolce con me. Sii gentile” dette dall’autrice , Mariangela Gualtieri si racconta

Confessiamo di essere ammiratori della poesia di Mariangela Gualtieri: della sua poesia e del suo modo di porgerla preferenzialmente legato alla scena, alla teatralità, alle possibilità comunicative ed emozionali – per usare parole di una suo testo – di una “voce che dice” come la sua.

Possibilità messe al servizio anche della poesia altrui. Come nel caso di Wisława Szymborska, interpretata con grande efficacia e capacità di suggestione in molti suoi testi, o come nel caso di Jorge Luis Borges, rielaborato e con maestria fatto proprio affidandosi al gioco tipografico del tondo alternato al corsivo citazionale (che nella raccolta einaudiana del 2014 Le giovani parole, avvisati da una nota a Bello mondo, si lascia cogliere e nella mera lettura presente in un video di YouTube senza precisazioni al riguardo si perde) di Ringraziare desidero: un componimento che è in realtà, come è stato notato e opportunamente detto “una riscrittura a quattro mani” di Un’altra poesia dei doni del poeta argentino, più che una poesia che da quel testo genericamente “prende spunto”.

Buona lettura e buon ascolto della poesia-teatro di Mariangela Gualtieri!

Marco Marchi

Firenze, 26 gennaio 2024

Preghiera degli animali alla madre terra

per ogni cucciolo d’uomo

«Fa’ che non si facci uomo per intero, ma’,

che poi si inficca ne lo stretto del pensiero

e si assepàra dalle zanne e dai peli e 

dalle nostre tane di silenzio.

Non dargli voce, ma’, fa’ che non parla

fa’ che non costruisce le città

fa’ che non dà i nomi a tutte cose,

che sennò perde il regno,

fa’ che i suoi piedi parlano a la terra

e le sue mani a l’aria

e nel sonno fatti maestra ancora

con la tua voce vento

tua musicata voce, ma’.

Fa’ che non s’addimentica il tuo ridere,

tuo fiorire, tuo scorrere, tuo

far notte, tuo corpo stellato e corpo

nuvolato e minerale corpo duro

e vegetale sconosciuto corpo

e tuo ombroso stare addistesa e 

e tuo gonfiore ne le maree e tuo

cascare con acqua con foglia

tuo salire in ala e in stella

e in fiamma abbruciare.

Sconosciuta ma’, noi ti sappiamo,

tu ci respiri addentro il respiro

tu ci dormi addentro il dormire e ti fai

cibo per noi nutrire ti fai silenzio

per noi morire. Bella, ma’. 

Tu sei bella.»

Mariangela Gualtieri

(da Parsifal, 2000)

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