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VEDI I VIDEO “Nostalgia della patria!” in lingua originale , “Sono felice di vivere in modo semplice ed esemplare” e altri testi , Ritratto di Marina Cvetaeva (in russo) , “Il poema della montagna integrale” Firenze, 3 settembre 2022 – Ricordando che il 31 agosto ricorreva l’anniversario della morte di Marina Cvetaeva (Elabuga, 31 agosto 1941). Dichiaratasi avversa alla Rivoluzione […]
VEDI I VIDEO “Nostalgia della patria!” in lingua originale , “Sono felice di vivere in modo semplice ed esemplare” e altri testi , Ritratto di Marina Cvetaeva (in russo) , “Il poema della montagna integrale”
Firenze, 3 settembre 2022 – Ricordando che il 31 agosto ricorreva l’anniversario della morte di Marina Cvetaeva (Elabuga, 31 agosto 1941).
Dichiaratasi avversa alla Rivoluzione d’Ottobre, Marina Cvetaeva era ritornata in Russia nel 1939. “Perseguitata – come si legge in un testo recuperabile in rete –, vive allora una vita segnata dal dolore e dalla miseria. Quel fuoco, che le bruciava dentro, sembra quasi divorarla. Il rapporto con il figlio, l’unico che le è rimasto accanto, diventa ogni giorno più difficile. In una sera di agosto del 1941, Marina cerca una corda, sale su una sedia e si lascia andare“.
Di lei rimane, oltre la sua straordinaria opera in versi e gli importanti sodalizi d’amore e arte attraversati (da Rilke a Pasternak), questa dura testimonianza firmata Evtušenko: “Sappiate che esistono solo omicidi. Al mondo nessuno si è mai suicidato”.
Marco Marchi
Nostalgia della patria!
Nostalgia della patria! Da tempo
un fastidio smascherato!
Per me assolutamente fa lo stesso –
dove assolutamente sola
trovarmi, per quali sassi a casa
trascinarmi con la borsa della spesa,
in una casa che nemmeno sa che è mia,
come un ospedale o una caserma.
Per me fa lo stesso, in mezzo a quali
persone mostrare i denti come un leone
prigioniero, da quale cerchia di gente
essere ricacciata – immancabilmente –
dentro di me, nell’individualità dei sentimenti.
Orso della Kamciatka senza banchisa
dove non acclimatarmi (né mi sforzo!),
dove umiliarmi – per me è tutt’uno.
E non mi farò illudere neppure dalla lingua
nativa, dal suo latteo richiamo.
Mi è indifferente, da quale
passante non essere capita!,
(da un lettore, da un divoratore
di tonnellate di giornali, da un mungitore di dicerie…)
del ventesimo secolo – lui,
ma io di ogni secolo!
Stordita, come una trave
avanzata da un viale alberato,
per me tutti – sono uguali, per me tutto – è uguale,
e, forse, più uguale di tutto –
quel che era nativo – più di tutto,
tutti i segni da me, tutti i marchi,
tutte le date – come tolti da una mano:
anima, nata – in qualche dove.
Così il paese di me non si è curato,
il mio paese, che anche la spia più perspicace,
per tutta l’anima, in lungo e in largo,
non troverà macchia di nascita!
Ogni casa mi è estranea, ogni tempio vuoto,
e tutto – fa lo stesso, e tutto – è uguale.
Ma se lungo la strada un arbusto
spunta, specialmente un sorbo…
(traduzione di Daria Mueller)
Тоска по родине!
Тоска по родине! Давно
Разоблаченная морока!
Мне совершенно все равно —
Где — совершенно одинокой
Быть, по каким камням домой
Брести с кошелкою базарной
В дом, и не знающий, что — мой,
Как госпиталь или казарма.
Мне все равно, каких среди
Лиц ощетиниваться пленным
Львом, из какой людской среды
Быть вытесненной — непременно —
В себя, в единоличье чувств.
Камчатским медведем без льдины
Где не ужиться (и не тщусь!),
Где унижаться — мне едино.
Не обольщусь и языком
Родным, его призывом млечным.
Мне безразлично, на каком
Непонимаемой быть встречным!
(Читателем, газетных тонн
Глотателем, доильцем сплетен…)
Двадцатого столетья — он,
А я — до всякого столетья!
Остолбеневши, как бревно,
Оставшееся от аллеи,
Мне все — равны, мне всё — равно;
И, может быть, всего равнее —
Роднее бывшее — всего.
Все признаки с меня, все меты,
Все даты — как рукой сняло:
Душа, родившаяся — где-то.
Так край меня не уберег
Мой, что и самый зоркий сыщик
Вдоль всей души, всей — поперек!
Родимого пятна не сыщет!
Всяк дом мне чужд, всяк храм мне пуст,
И всё — равно, и всё — едино.
Но если по дороге — куст
Встает, особенно — рябина …
Marina Cvetaeva
(1934)
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