tristan51
Solo Betocchi poteva scrivere versi come questi. Un gioiello (gioiello di povertà, gioiello di carità, gioiello di verità), un capolavoro.
Paolo Parrini
Un Poeta scrive a un Poeta: ed è meravigliosa Poesia. I tetti di Betocchi giungono al cielo, si fanno croce, umile legno che all’azzurro si staglia. Una croce umile come quella di Gesù, e come la sua alta e tentennante. Betocchi en Caproni, due Maestri accomunati da una Umiltà rara, due anime che si comprendono senza parlare. E li immagini su un cocuzzolo ventoso, fra croci di legno messe insieme alla buona, colmi di lacrime e di umanità. Colmi d’Amore .
Matteo Mazzone
Una delle più importanti personalità del panorama letterario internazionale, verso la quali si accende da parte del lettore colto quel concetto di “oggettività d’ammirazione”, in quanto personificatore di un’arte unanime, globale, per tutti. Betocchi poeta della semplicità stilistica, riecheggiante – almeno in questo testo – una cadenza pascoliana: come i rapidi e semplici quinari conclusivi di ciascuna strofa. Semplicità dello stile dunque, elaborata e connaturata con una profonda conoscenza letteraria, dove i modelli precedenti e contemporanei si misurano, si fiancheggiano, si abbracciano. Al poeta dobbiamo la riscoperta della poesia come movimento in lento, in adagio, delle sensazioni umane, dei sentimenti etici e morali. Sulla scia di Sbarbaro, di Rebora, poi di Penna, Betocchi poco conosciuto, poco letto, (ma forse come i citati) deve conoscere obbligatoriamente una rivalutazione metaletteraria: il riconoscimento di un modello di dolcezza, un maestro di semplicità e delicatezza.
Arianna Capirossi
“Per Pasqua: auguri a un poeta” è un componimento in terzine di endecasillabi sciolti che sviluppa una riflessione sul tempo di Pasqua. Il ritmo è mosso dalla varietà degli endecasillabi, non unicamente piani (alcuni sono sdruccioli e uno è tronco), e dalla presenza di enjambement. Dominano la poesia la parola-chiave “croci” (“croce”) e il campo semantico della povertà: tutto, dal paesaggio circostante alla propria condizione esistenziale, è riportato dallo sguardo del poeta alla vicenda umana di Gesù Cristo. La figura della croce è descritta nella sua materialità e nella sua sublime umiltà: fatta di filagne spaccate e di scarti e, nel contempo, viva e solenne e svettante sulle colline. I suoni duri e ruvidi “r” e “c” caratterizzano la descrizione della croce di Cristo secondo il poeta: “rimediata / tra ‘ rimasugli d’un antro artigiano, / commessa con cavicchi raccattati”, suggerendo un’idea di povertà e di quotidianità subito elevata e resa eccezionale tramite l’aggettivazione in climax: “estrosa, ed alta, ed indomabile”. I suoni scuri “o” ed “a” che si susseguono in questi versi suggeriscono la potenza tonante e infinita del simbolo della croce. Questa forza si cela nell’umile quotidiano e appartiene allo stesso poeta, il quale la condivide con il fraterno amico Caproni. La grandezza della croce che domina la collina sta nella sua semplicità, così come la grandezza del poeta sta nel chiudere il componimento sublimando un termine, “poveraccio”, solitamente impiegato in senso dispregiativo: “poveraccio”, ai tempi di Cristo (così come nei tempi di San Francesco e in quelli odierni), era (è) considerato colui che “vuole / ciò che il mondo non vuole, solo amore”; eppure, proprio la sua convinta povertà e il rispetto altrui erano la sua forza e il suo coraggio, ponendolo controcorrente rispetto alla vile avidità che rende meschini, grevi, violenti. L’eternità del messaggio cristiano è, nel volgere di questi versi, sancita in contrasto con la finitudine di chi non conosce amore.
Duccio Mugnai
Davvero una poesia straordinaria. Betocchi, un poeta senza dubbio molto sottovalutato, probabilmente perché è troppo palese il suo ‘credo’ profondo e cristiano, il quale non è fatto di apparenza e superficialità, ma si sostanzia di una riflessione e vero accertamento dell’essere umano e della sua natura. Con Caproni condivide l’umiltà e la grandezza; capisce perfettamente che la croce di Cristo non ha paura di sporcarsi di miseria e disprezzo, di ciò che maggiormente travolge e macera l’essere umano. La croce di Cristo sta davanti a tutti noi, credenti e non credenti, “con un cartiglio fradicio che in vetta / dice: È un poveraccio […]”, solo un poveraccio, colui che ci conosce bene e ci parla, perché uomo come noi.
Chiara Scidone
Con questa poesia dedicata a Caproni, il poeta augura una buona pasqua, chiedendo e desiderando nient’altro che amore. Una cosa insolita e strana per tutto il resto del mondo che non comprende questa sua richiesta, perché attaccato alle cose materiali. Un augurio semplice e sincero ma allo stesso tempo anche profondo.
Maria Antonietta Rauti
Stupendi i versi “È un poveraccio, questi che vuole / ciò che il mondo non vuole, solo amore.” È un pensiero che nasce da un sentimento vero, quello che solo i Poeti son capaci di far vivere e sopravvivere.
Giacomo Trinci
L’unico “realismo”: quello della poesia. Si potrebbe iniziare così, un discorso sul cammino misterioso, lampeggiante della poesia di Carlo Betocchi: devota alle figure, alle cose del mondo, segni di qualcosa che ne attraversa il folgorante apparire. Ogni volta, nel suono delle parole, nel suo verso, si ritrova l’antica confidenza del divino nel mondo. Come qui, in queste croci fatte “un po’ di tutto”, di materiale povero, come quella ch’ebbe Gesu’… ecco, il mistero del comune, del basso, degli scarti subito lavorato da quella forza che, con Luzi, viene voglia di chiamare, il “giusto della vita”. Dobbiamo ripartire da qui, dalla terrestrità celeste di questa poesia pasquale indirizzata per auguri ad un altro grande fratello in poesia, Giorgio Caproni, per ritrovare un respiro nuovo, adatto a salvare la nostra parte viva, dal capitale morto che ci grava addosso.
e sulla pagina personale https://www.facebook.com/profile.php?id=100012327221127
ARCHIVIO POST PRECEDENTI
NOTIZIE DI POESIA 2012 , NOTIZIE DI POESIA 2013 , NOTIZIE DI POESIA 2014 , NOTIZIE DI POESIA 2015 , NOTIZIE DI POESIA 2016, NOTIZIE DI POESIA 2017 , NOTIZIE DI POESIA 2018 , NOTIZIE DI POESIA 2019, NOTIZIE DI POESIA 2021 , NOTIZIE DI POESIA gennaio-marzo 2022 , NOTIZIE DI POESIA aprile 2022