VEDI I VIDEO “Parla anche tu” , “Sprich auch du” , “Todesfuge” letta dall’autore (con sottotitoli in italiano) , “Ninnananna” , Profilo di Paul Celan (in francese)

Firenze, 19 luglio 2018 – Piace ricordare come lo scrittore Paul Auster sia riuscito a condensare in poche, essenziali parole la biografia all’insegna del disagio e della sofferenza del grande Paul Celan, all’anagrafe Paul Pessach Antschel: «Un ebreo nato in Romania che scriveva in tedesco anche se viveva in Francia, dove è morto suicida annegandosi nella Senna. Lui scriveva incessantemente perché il dolore e la rabbia hanno fatto diventare furiosa la sua poesia, che era una poesia ispirata dall’amarezza».

Una «amarezza» che ispira,  una «amarezza» generatrice di poesia che porta con sé anche i disastri della storia, le insensatezze e le crudeltà di cui l’uomo è stato ed è capace… Parla anche tu, testo tratto dall’importante raccolta del 1955 Di soglia in soglia, ne rappresenta una magnifica prova.

Marco Marchi

Parla anche tu

Parla anche tu
parla per ultimo,
di’ cosa pensi.
Parla –
ma non dividere il sì dal no.
Da’ senso anche al tuo pensiero:
dagli ombra.
Dagli ombra che basti, tanta
quanta tu sai
attorno a te divisa fra
mezzanotte e mezzodì e mezzanotte.
Guardati intorno:
vedi come in giro si rivive –
Per la morte! Si rivive!
Dice il vero, chi parla di ombre.
Ma ora si stringe il luogo dove stai:
adesso dove andrai, spogliato dell’ombre, dove?
Sali. A tasto innàlzati.
Più sottile divieni, quasi altro, più fine!
Più fine: un filo, lungo il quale
vuole scendere, la stella:
per giù nuotare, giù, dove essa
si vede brillare: nel mareggiare
di errabonde parole.

(traduzione di Giuseppe Bevilacqua)

Sprich auch du

Sprich auch du,
sprich als letzter,
sag deinen Spruch.
Sprich –
Doch scheide das Nein nicht vom Ja.
Gib deinem Spruch auch den Sinn:
gib ihm den Schatten.
Gib ihm Schatten genug,
gib ihm so viel,
als du um dich verteilt weißt zwischen
Mittnacht und Mittag und Mittnacht.
Blicke umher:
sieh, wie’s lebendig wird rings –
Beim Tode! Lebendig!
Wahr spricht, wer Schatten spricht.
Nun aber schrumpft der Ort, wo du stehst:
Wohin jetzt, Schattenentblößter, wohin?
Steige. Taste empor.
Dünner wirst du, unkenntlicher, feiner!
Feiner: ein Faden,
an dem er herabwill, der Stern:
um unten zu schwimmen, unten,
wo er sich schimmern sieht: in der Dünung
wandernder Worte.

Paul Celan 

(da “Von Schwelle zu Schwelle”, “Di soglia in soglia”, 1955)

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