Marino Moretti e la signora Lalla

VEDI I VIDEO “La domenica della Signora Lalla” , “La domenica di Bruggia” , “A Cesena” , Marino Moretti in rare immagini cinematografiche e televisive , “Il ricordo più lontano”  Firenze, 12 dicembre 2018 La domenica della Signora Lalla  Quando l’anima è stanca e troppo sola e il cuor non basta a farle compagnia si tornerebbe discoli per via, […]

VEDI I VIDEO “La domenica della Signora Lalla” , “La domenica di Bruggia” , “A Cesena” , Marino Moretti in rare immagini cinematografiche e televisive , “Il ricordo più lontano” 

Firenze, 12 dicembre 2018

La domenica della Signora Lalla 

Quando l’anima è stanca e troppo sola

e il cuor non basta a farle compagnia

si tornerebbe discoli per via,

si tornerebbe scolaretti a scuola.

Oh sì! prendiamo la cartella scura,

il calamaio in forma di barchetta,

i pennini, la gomma e la cannetta,

la storia sacra e il libro di lettura.

E ripetiamo: “S’ode…. s’ode a destra

uno squillo di tromba…”, per la via,

o il «Cinque Maggio» o l’altra poesia

che dovrem dir tra breve alla maestra.

Andiamo, andiamo! Il tema è messo in bella!

Andiamo, andiamo! Il tema è messo in buona!

Dio, com’è tardi! La campana suona….

Fra poco suonerà la campanella….

Ma che dico ? È domenica, è vacanza!

Non c’è scuola, quest’oggi: solamente

c’è da imparare un po’ di storia a mente

soli, annoiati, nella propria stanza.

C’era una volta – ora mi viene a mente –

la scuola della festa. Era una scuola

alla buona, così, con una sola

maestra, vecchia, senza la patente.

Signora Lalla, dove sei? T’aggiri

nella tua casa piena di panchetti

o su un quaderno scrivi un 5 e metti

un punto sopra un “i”, con due sospiri?

Signora Lalla, hai più nella tua stanza

quel piccolo Gesù di cartapesta

e quei presepi ch’erano la festa

dei bimbi che facean da te vacanza?

Signora Lalla, hai più quel mio ritratto

ch’io ti donai per Santa Eulalia? E quella

treccia, in un quadro, d’una tua sorella

defunta? E l’altarino è ancora intatto?

Forse, sei morta. Ed i tuoi strani oggetti

sono scesi con te, con la tua spoglia

entro la fossa. La tua casa è spoglia

dei quadri, dei presepi, dei panchetti.

Che importa? Io t’amo, e tu sei viva, o muta

imagine che guardi i miei quaderni

d’ora e i noti caratteri vi scerni

con uno sguardo di sopravvissuta!

Come son vani, come son diversi,

signora Lalla, i miei compiti d’ora!

Dimmi, vuoi riguardarmeli tu ancora?

Sembra uno scherzo, ma son tutti in versi…

Marino Moretti

(da “Poesie 1905-1914”, 1919)