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Firenze, 12 dicembre 2023
La domenica di Bruggia
Chinar la testa che vale?
E che val nova fermezza?
Io sento in me la tristezza
del giorno domenicale;
del giorno crepuscolare
nel quale l’anima prova
il bisogno d’una nuova
solitudine e d’andare…
sì, d’andare fino a Bruggia
fino al vecchio beghinaggio
per vedere un paesaggio
lagunare che s’aduggia.
Qui nessun ti vuol più bene,
qui nessuno ti vuol più
e tu, dolce anima, tu
va’ pur dove ti conviene:
ti conviene fare un viaggio
per cacciare un poco l’uggia
ed andare fino a Bruggia,
fino al vecchio beghinaggio.
Oh dolcezza del mio cuore,
dei miei sensi un poco stanchi.
Vanno i cigni i cigni bianchi;
van sul pio Lago d’Amore;
van gli uccelli frettolosi
frettolosi sui canali,
vanno insieme uguali uguali
sotto cieli freddolosi;
nel mattino che par sera,
tra la nebbia fine fine
vanno insieme le beghine
le beghine alla preghiera,
vanno là presso l’altare
del dolcissimo convento
mentre io sento sento sento
un desìo folle d’andare…
sì, d’andare fino a Bruggia,
fino al vecchio beghinaggio
per vedere un paesaggio
lagunare che s’aduggia.
Oh dolcezza del mio cuore!
Tra la nebbia fine fine
vagan meste pellegrine
presso il pio Lago d’Amore;
e guardando il bel paese
che di nebbie ancor s’ammanta
pregano pregano Santa
Elisabetta ungherese.
Lenta lenta lenta va
nei canali l’acqua verde
e co’ suoi cigni si perde
nella grigia immensità,
nell’eterno mezzo lutto
mente il giunco tristemente
s’è chinato a bere il flutto
della placida corrente.
Il tintinno d’una folla
di campane fa tremare
lievemente la corolla
d’uno smorto nenufare;
scioglie il salcio la sua chioma
e il suo pianto nel canale
e diffondersi un’aroma
pio d’incenso e di messale…
Oh dolcezza del mio cuore,
dei miei sensi un poco stanchi!
Vanno i cigni i cigni bianchi
sullo specchio dell’Amore;
lenta lenta lenta va
nei canali l’acqua verde
e coi suoi cigni si perde
nella grigia immensità;
e sull’umile città
che dal tempo s’allontana
piange piange la campana
dall’alto del Beffroi;
e nell’aria che s’annera
al cader del vecchio giorno
piangon essi tutt’intorno
i carillons della sera…
E’, sì, in questo crepuscolare
giorno che l’anima prova
il bisogno di una nuova
solitudine e d’andare…
sì d’andare fino a Bruggia,
fino al vecchio beghinaggio
per vedere un paesaggio
lagunare che si aduggia,
sì, di far questo viaggio
per cacciare un poco l’uggia,
fino a Bruggia, fino a Bruggia,
fino al vecchio beghinaggio.
Marino Moretti
(da Poesie scritte col lapis, 1910)
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