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Firenze, 24 giugno 2022 – Ricordando che oggi ricorre l’anniversario della nascita di Yves Bonnefoy (Tours, 24 giugno 1923).

Il fulmine

Questa notte è piovuto.
Il sentiero ha odore di erba bagnata,
poi nuovamente la mano del calore
sulla nostra spalla, come
per dire che il tempo non ci porterà via niente.

Ma là
dove il campo inciampa nel mandorlo,
ecco, un animale è balzato
da ieri a oggi attraverso le foglie.

E noi ci fermiamo, al di fuori del mondo.
E io ti vengo vicino,
finisco di strapparti dal tronco annerito,
ramo, estate nel fulmine
da cui la linfa di ieri, divina ancora, scorre.

(traduzione di Mario Benedetti)

La foudre

Il a plu, cette nuit.
Le chemin a l’odeur de l’herbe mouillée,
Puis, à nouveau, la main de la chaleur
Sur notre épaule, comme
Pour dire que le temps ne va rien nous prendre.

Mais là
Où le champ vient buter contre l’amandier,
Vois, un fauve a bondi
D’hier à aujourd’hui à travers les feuilles.

Et nous nous arrêtons, c’est hors du monde,
Et je viens près de toi,
J’achève de t’arracher du tronc noirci,
Branche, été foudroyé
De quoi la sève d’hier, divine encore, coule.

Yves Bonnefoy

(da Ce qui fut sans lumière, 1987)

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