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Firenze, 11 maggio 2018 – Vince il “premio speciale” del Premio Letterario Castelfiorentino 2018 Antonio Prete.
Oltre ad essere stato per molti anni un qualificato e apprezzato docente di Letterature comparate presso l’Ateneo senese, Antonio Prete, di origini pugliesi, classe 1939, è autore di saggi, narrazioni, poesie e traduzioni. Tra i lettori più esperti di Leopardi, è lui l’inventore del “pensiero poetante”, e ha tradotto molto bene, oltre ai testi di Edmond Jabès e altri poeti novecenteschi, Les Fleurs du Mal di Baudelaire (Feltrinelli) .
Tra gli studi di Prete si ricordano, assieme al fortunatissimo Il pensiero poetante dedicato a Leopardi di cui dicevamo, del 1980, Trattato della lontananza e All’ombra dell’altra lingua. Per una poetica della traduzione, editi da Bollati Boringhieri rispettivamente nel 2008 e nel 2011. Nella narrativa: L’imperfezione della luna (Feltrinelli 2000), Trenta gradi all’ombra e L’ordine animale delle cose (Nottetempo 2004 e 2008); nella poesia: Menhir e Se la pietra fiorisce (Donzelli Poesia 2007 e 2012).
Il componimento che oggi di lui presentiamo è tratto da quest’ultima raccolta. In esso anche l’eco del Leopardi tanto a lungo e così a fondo studiato da Prete si fa sentire, modernamente cooptato tra immaginazione e pensiero nell’affrontare il tema della lingua, del dicibile e dell’ineffabile. Ed è proprio commentando L’Infinito che Prete ha notato, fornendoci un’attendibile cifra di lettura per accostarci a Leopardi e insieme alla scrittura di ogni autentico poeta: “La ricordanza si ferma dinanzi alla persa stagione ch’è il vero ‘sentimento del tempo’, dinanzi ad un improvviso empito di vita: il nichilismo leopardiano ha lo sguardo fisso sulla vita, e del sapere della morte, qui affidato al ‘trionfo dell’eterno’, fa una passione di vita”.
Il “premio speciale” alla carriera del Premio Letterario Castelfiorentino sarà consegnato ad Antonio Prete domani sera alle ore 21 nella splendida cornice del Teatro del Popolo, presenti il sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni e il presidente della Banca di Cambiano Paolo Regini. Assieme a Prete saranno premiati anche gli scrittori in versi e in prosa che sono risultati vincitori per l’inedito su tema toscano.
Evviva Antonio Prete, evviva i premiati per l’inedito di cui domani conosceremo il nome, evviva il “Castelfiorentino” giunto alla sua XVIII edizione!
Marco Marchi
Niente riposa nella lingua
Fa naufragio la parola che dice
il mare, poi come sughero sale
verso l’immenso, si fa grido e fremito.
Le sillabe, scompigliate dal vento,
si cercano, sibilando s’adagiano
nella frase, carezzate dal senso.
Corre la nube, insegue le vocali
per farsi forma e luce, poi si scioglie
in pioggia sopra la terra riarsa.
Niente riposa nella lingua, fugge
da ogni cosa verso quella dimora
dove il verbo sparendo s’inazzurra
e il silenzio è finestra all’infinito.
Antonio Prete
(da “Se la pietra fiorisce”, Donzelli 2012)
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