Goethe e la luna

VEDI I VIDEO “An den Mond” , “An den Mond” secondo Schubert (D 259)  , … ancora secondo Schubert (D 296) , … e secondo Pfitzner , Trailer del film “Goethe!” di Philipp Stölzl (2010) Firenze, 28 agosto 2023 – Ricordando che il 28 agosto 1749 nasceva a Francoforte sul Meno il grande  Johann Wolfgang von Goethe. Non c’è tema più consono alle poetiche […]

VEDI I VIDEO “An den Mond” , “An den Mond” secondo Schubert (D 259)  , … ancora secondo Schubert (D 296) , … e secondo Pfitzner , Trailer del film “Goethe!” di Philipp Stölzl (2010)

Firenze, 28 agosto 2023 – Ricordando che il 28 agosto 1749 nasceva a Francoforte sul Meno il grande  Johann Wolfgang von Goethe.

Non c’è tema più consono alle poetiche del romanticismo della meditazione sollecitata dalla luna: basti pensare ad alcuni dei bellissimi Canti di Leopardi, e tra essi, noti a tutti per la loro bellezza, il Canto del pastore errante dell’Asia e Alla luna. Anche Johann Wolfgang von Goethe, di cui ricorre oggi l’anniversario della nascita, ha dedicato versi mirabili alla selenica creatura, e ad essa rivolgendosi direttamente scrive, in un componimento come in Leopardi intitolato Alla luna: “Di nuovo inondi la boscaglia e la valle / calma nella bruma / e infine sciogli ora / l’anima mia tutta; // diffondi sopra i miei campi / il tuo sguardo di pace, / dolce come l’occhio dell’amico / dinanzi alla mia sorte // ogni rintocco sente il mio cuore / tempo felice e cupo / muta tra gioia e dolore / nella solitudine”.

Versi così suggestivi e musicali da stimolare la creatività derivata di musicisti del calibro di Schubert! E anche di questo fenomeno di arte prodotta dall’arte, ampliando il discorso a intere opere di Goethe come il Faust o I dolori del giovane Werther, i video allegati al post di oggi intendono a loro modo testimoniare.

Buona giornata con Goethe e con le sue meraviglie generatrici di altre meraviglie passate alla storia!

Marco Marchi

Alla luna

Di nuovo inondi la boscaglia e la valle

calma nella bruma

e infine sciogli ora

l’anima mia tutta;

diffondi sopra i miei campi

il tuo sguardo di pace,

dolce come l’occhio dell’amico

dinanzi alla mia sorte

ogni rintocco sente il mio cuore

tempo felice e cupo

muta tra gioia e dolore

nella solitudine.

Scorri, scorri, caro fiume!

mai sarò felice;

si sono così dissipati scherzi e baci

e pure la fedeltà

Questo ebbi un giorno,

ed è così delizioso!

che pure nella propria pena

mai lo si dimentichi!

Mormora, fiume, lungo la valle,

senza requie,

sussurra al mio canto

melodie!

Quando tu nella notte d’inverno

furioso straripi

o nella fulgida primavera

fai schiudere i teneri germogli.

Beato chi al mondo

senza odio si chiude

tiene al petto un essere amico

e con questi gode,

di ciò che gli uomini ignorano

o disprezzano

e per il labirinto del cuore

va errando nella notte. 

An den Mond

Füllest wieder Busch und Tal

Still mit Nebelglanz,

Lösest endlich auch einmal

Meine Seele ganz;

Breitest über mein Gefild

Lindernd deinen Blick,

Wie des Freundes Auge mild

Über mein Geschick

Jeden Nachklang fühlt mein Herz

Froh- und trüber Zeit,

Wandle zwischen Freud’ und Schmerz

In der Einsamkeit.

Fließe, fließe, lieber Fluß!

Nimmer werd’ ich froh;

So verrauschte Scherz und Kuß

Und die Treue so.

Ich besaß es doch einmal,

was so köstlich ist!

Daß man doch zu seiner Qual

Nimmer es vergißt!

Rausche, Fluß, das Tal entlang,

Ohne Rast und Ruh,

Rausche, flüstre meinem Sang

Melodien zu!

Wenn du in der Winternacht

Wütend überschwillst

Oder um die Frühlingspracht

Junger Knospen quillst.

Selig, wer sich vor der Welt

Ohne Haß verschließt,

Einen Freund am Busen halt

Und mit dem genießt,

Was, von Menschen nicht gewußt

Oder nicht bedacht,

Durch das Labyrinth der Brust

Wandelt in der Nacht.

Johann Wolfgang von Goethe

(1778)

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