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Firenze, 4 gennaio 2018 – Ricordando che il 4 gennaio 1965 moriva a Kensington, Londra, Thomas Stearns Eliot.
Lirica
Se tempo e spazio, come i saggi dicono,
sono cose che mai potranno essere,
il sole che non cede al mutamento
non è per nulla superiore a noi.
Così perché, Amore, dovremmo sperare
di vivere un secolo intero?
La farfalla che vive un solo giorno
è già vissuta per l’eternità.
I fiori che ti diedi allorchè la rugiada
tremolava sul tralcio rampicante,
prima che l’ape volasse a suggere
la rosellina di macchia erano già appassiti.
Così affrettiamoci a coglierne ancora
senza tristezza se poi languiranno;
i nostri giorni d’amore sono pochi:
facciamo almeno che siano divini.
A Lyric
If time and space, as sages say,
Are things which cannot be,
The sun which does not feel decay
No greater is then we.
So why, Love, should we ever pray
To live a century?
The butterfly that lives a day
Has lived eternity.
The flowers I gave thee when the dew
Was trembling on the vine,
Were withered ere the wild bee flew
To suck the eglentine.
So let us haste to pluck anew
Nor mourn to see them pine,
And though our days of love be few
Yet let them be divine.
Thomas Stearns Eliot
(Poesie giovanili, 1907)
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