VEDI I VIDEO “Ti ritrovo alla stazione di Greco” letta da Milo De Angelis , “In carcere bisogna parlare” , Da “Che cos’è la poesia?” , “Vedremo domenica”
Firenze, 6 giugno 2019 – Ricorre oggi il compleanno di Milo De Angelis, classe 1951, nato a Milano.
Della poesia di Milo De Angelis ebbi occasione di occuparmi moltissimi anni or sono, nel 1985, in occasione della pubblicazione di una antologia-almanacco intitolata Viva la poesia! voluta dall’editore Enrico Vallecchi e a me in quell’occasione amichevolmente affidata.
“La scrittura poetica è per De Angelis – scrissi allora – dettatura, voce che per essere ascoltata impone l’accettazione di un ‘io’ spoliato e ferito al centro di una concezione fatalistica di tipo eschileo. Le nozioni di totalità e di inizio dell’amore instaurano una feconda dialettica distanza-inveramento tra passato e presente, ciò che è già stato dato una volte per tutte e trascorrere, mito e compimentio dell’istante“. Un contrasto agonico che pregiudicava, a mio avviso, l’evidenza descrittiva e insieme la perentorietà del segno di De Angelis, volto su tale strada a un superamento in chiave moderna dell’evocativo e del nostalgico e, parallelamente, degli ormai compromessi filtri tradizionali della memoria: tutto questo a favore di una sorta di presa diretta del reale fatto oggetto di poesia in cui il tragico, senza inutili infingimenti o indulgenze, assolutamente si imponeva.
Sono considerazioni che ancor oggi, dopo tanti anni, possono forse valere ad introdurci nell’universo poetico dell’autore di libri come Somiglianze e Millimetri, Terra del viso e Tema dell’addio, fino al recente Quell’andarsene nel buio dei cortili e all’ultimo, notevole, Incontri e agguati.
Buona giornata con la poesia di Milo De Angelis!
Marco Marchi
Ti ritrovo alla stazione di Greco
Ti ritrovo alla stazione di Greco
magro come un rasoio e ulcerato da un chiodo
che tu chiamavi poesia poesia poesia
ed era l’inverno eroico di un tempo
che si oppone alla vita giocoliera… e vorrei
parlarti ma tu ti accucci in un silenzio
ferito, ti fermi sul binario tronco,
fissi il rammendo delle tue dita
con la gola secca di fendimetrazina,
e la palpebra accesa da mille frequenze
mentre la Polfer irrompe nel sonno elettrico
e riduce ogni tuo millimetro all’analisi del sangue…
…vorrei parlarti, mio unico amico, parlare solo a te
che sei entrato nel tremendo e hai camminato
sul filo delle grondaie, nella torsione muscolare
delle cento notti insonni, e ti sei salvato
per un niente… e io adesso ti rifiuto
e ti amo, come si ama un seme fecondo e disperato.
Milo De Angelis
(da Incontri e agguati, Mondadori 2015)
Seguici anche sulla Pagina Facebook del Premio Letterario Castelfiorentino
e sulla pagina personale https://www.facebook.com/profile.php?id=100012327221127
ARCHIVIO POST PRECEDENTI
NOTIZIE DI POESIA 2012 , NOTIZIE DI POESIA 2013 , NOTIZIE DI POESIA 2014 , NOTIZIE DI POESIA 2015 , NOTIZIE DI POESIA 2016 , NOTIZIE DI POESIA 2017 , NOTIZIE DI POESIA 2018 , NOTIZIE DI POESIA gennaio-marzo 2019 , NOTIZIE DI POESIA aprile 2019 , NOTIZIE DI POESIA maggio 2019
© Riproduzione riservata