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Firenze, 13 settembre 2024 – Ricordando che il 10 settembre ricorreva l’anniversario della nascita di Franco Fortini (Firenze, 10 settembre 1917).
Di Porto Civitanova
Qui mi condusse il lungo
Vaneggiare degli anni
Che ora lieto ora triste e sempre invano
Come un fanciullo mi volgeva.
I tempi
Passati, i tormentosi giorni, qui
Non mi dolgono piú; nuova discende
Ogni immagine e quieta.
E m’addormenta con soave suono
Ogni senso la musica continua
Dell’onde e il fiato dell’opaco mare
Che deserto scompare oltre le nebbie.
E deserta è la riva. I pescatori
Hanno lasciato sulla ghiaia tutte
Le barche e sono andati con le ceste
Colme di pesca che brillò nel sole
Bianco, stamani.
Ora alle antenne si lamenta il vento.
A questa riva mi ritrovo: stanco
Ma non deluso. Povero; ma basta
Che mi segga sul fianco d’una barca
A riparo dell’aria
Sibilante, perché le mie miserie
Dimenticando e il mio penoso andare
Tra i volti umani,
Come quando fanciullo oltre i miei colli
Aspettavo bramoso il primo raggio
Di sole, attenda ancora,
Ma senza affanno e solo mesto, un cenno
Un lume, un volo, una speranza, qualche
Voce che dall’opaco mare chiami.
Franco Fortini
(da Foglio di via e altri versi, Einaudi, 1946)
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